John Wall sta finalmente per ricominciare da capo, ai Los Angeles Clippers, dopo che nella scorsa stagione, benché sano, era finito fuori squadra agli Houston Rockets che volevano dare maggior spazio ai loro giovani. Il playmaker, 5 volte All Star tra il 2014 e il 2018, è stato applaudito in questi anni non tanto per le prestazioni in campo ma per i 120 milioni di dollari che ha intascato giocando appena 40 partite nelle ultime 3 stagioni.
Wall però non deve essersela vissuta con altrettanta leggerezza, nonostante i milioni, e i problemi fuori dal campo sono stati ancora maggiori. Lo ha raccontato lui stesso in un’intervista shock in cui ha ammesso di aver anche contemplato il suicidio.
Ho pensato al suicidio. Mi sono rotto il tendine d’Achille, è morta mia madre, un anno dopo è morta anche mia nonna, nel bel mezzo del Covid. Mi ricordo quando andavo alle sedute di chemioterapia, di fianco a mia mamma, osservando i suoi ultimi respiri indossando gli stessi vestiti per tre giorni di fila. Non credo che molte persone avrebbero superato quel che ho superato io, ho avuto grande supporto da parte della mia compagna, della mia famiglia, dei miei compagni.
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