Jonathan Isaac: “Avevo invitato i miei compagni al mio sermone, ma non è venuto nessuno”

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Jonathan Isaac, sesta scelta assoluta all’ultimo Draft per gli Orlando Magic, sta vivendo una stagione da rookie abbastanza deludente, anche se per colpa degli infortuni più che sua: il giocatore ha disputato fin qui 15 partite, scendendo in campo per poco meno che 19′ di media, ed è attualmente out a tempo indeterminato per un infortunio alla caviglia.

Alla sua sfortuna si è aggiunta anche una delusione extra-cestistica (ma non del tutto): come raccontato dallo stesso Isacc in chiesa, per il proprio sermone il rookie aveva deciso di prendere coraggio ed invitare tutti i suoi compagni dei Magic a venire ad assisterlo, ma alla fine non si è presentato nessuno.

Avevo invitato i miei compagni. Vero? Avevo invitato i miei compagni ed è stata la cosa più paurosa che abbia mai dovuto fare. Nessuno di loro è venuto, ma ho fatto un passo avanti e li ho invitati. Doc [il sacerdote, ndr] mi ha detto: “Dovresti invitare i tuoi compagni”. Mi sono ghiacciato. Gli ho risposto: “Cosa? Ma io sono il rookie. La persona più giovane in squadra. Non posso dirgli che sto per pregare. Cosa? Loro non sono credenti. Che cosa penseranno di me? Cosa diranno di me? Cosa diranno di me mentre non ci sono?”. Voglio essere parte di questa squadra. Voglio che mi vogliano bene, davvero. Ho scritto il messaggio, poi l’ho cancellato prima di inviarlo. L’ho riscritto, e l’ho cancellato di nuovo. Poi ancora. E finalmente ho pensato: “Sai cosa? Non c’entro io, devo estromettermi dalla situazione. Devo fare ciò che Dio mi sta dicendo di fare.

Il risultato non è stato dei migliori, ma ci sono diverse ragioni per le quali i compagni potrebbero aver deciso di declinare. Presentarsi sarebbe comunque stato un bel gesto per sostenere Isaac in un momento difficile per la propria carriera, indipendentemente dalle credenze religiose.

Francesco Manzi

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