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Le 5 migliori partite della carriera di Steph Curry

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Steph Curry è uno dei migliori giocatori nella storia della NBA, da poco diventato leader nella classifica All-Time per triple segnate. L’ex Davidson Wildcats, 33 anni, sta producendo numeri impressionanti nella sua tredicesima stagione nella Lega, e trascinando i suoi Warriors in cima alla Western Conference. Oggi, nel giorno di Santo Stefano, abbiamo pensato di omaggiarlo con una Top-5 delle sue migliori partite in carriera.

27 Febbraio 2013: Curry segna 54 punti contro i New York Knicks al Madison Square Garden

Quella del 27 febbraio del 2013 è stata senza dubbio la performance che per prima ha acceso i riflettori sul talento del #30 della squadra di Oakland, fino a quel momento afflitto da diversi infortuni alle caviglie. Nella seconda gara di un back-to-back, in diretta nazionale, Curry ha provato fino all’ultimo a portare i suoi alla vittoria contro i New York Knicks, senza riuscirvi, ma giocando tutti e 48 i minuti della partita, per un totale di 54 punti, 7 assist e 6 rimbalzi con 11 triple segnate. Prima di quella sera, si sapeva che Curry era un buon play con un ottimo tiro, forse un po’ troppo injury-prone, ma in pochi avrebbero immaginato che potesse esplodere per una performance del genere, nella Mecca del Basket.

 

I 46 punti con buzzer-beater contro gli Oklahoma City Thunder

Il 27 febbraio del 2016, Steph Curry e gli Warriors fanno visita ai Thunder alla Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City. Una gara che inizia per il verso sbagliato per i californiani, che aprono il primo quarto andando sotto 5-18. A cinque minuti dalla fine del secondo quarto, lo svantaggio si è ridotto alla doppia cifra (30-40), ma il rientro di Curry dalla panchina dà nuova linfa all’attacco degli Warriors, con tre triple consecutive in poco più di un minuto. Vantaggio ridotto al -1. Subito dopo la ripresa, però, Curry è costretto ad uscire dalla gara a causa di una distorsione alla caviglia, zoppicando visibilmente.

A poco più di cinque minuti dalla fine del terzo quarto, il #30 rientra nella partita e ne cambia totalmente il corso, chiudendo con un totale di 46 punti, 31 solo nel secondo tempo, con 12 triple a segno in totale, record NBA (poi infranto dal suo compagno Klay Thompson). A coronamento di una serata da ricordare, Steph Curry ha segnato il buzzer beater della vittoria con due secondi sul cronometro, da dieci metri e mezzo. Chiunque abbia visto la partita in lingua originale ricorderà sicuramente Mike Breen urlare “Curry from way downtown… Bang! Bang! Oh what a shot from Curry!”.

https://youtu.be/33BymyLIKck

 

I 37 punti in Gara-5 delle Finals 2015 contro i Cavs

Il 14 giugno del 2015, alla Oracle Arena si giocava una gara chiave nella serie finale tra i Golden State Warriors e i Cleveland Cavaliers, nel primo dei quattro scontri tra le due squadre sul palcoscenico più importante. I Cavaliers hanno alla fine ceduto agli Warriors per 104-91, ma non senza lottare, restando sempre aggrappati alla partita. Buona parte del merito per questa vittoria è andato al #30, che ha spezzato le gambe agli avversari con un quarto quarto pazzesco da 17 punti, con 5/7 dal campo e 3/5 da tre, chiudendo la gara con un totale di 37 punti con sette triple segnate. Due giorni dopo, gli Warriors si sarebbero aggiudicati il loro primo titolo NBA dal 1975.

 

Gara-3 contro i Raptors ai Playoffs 2019

Reduci da due titoli consecutivi, gli Warriors arrivarono alle Finals del 2019 contro i Toronto Raptors da favoriti, nonostante un Kevin Durant infortunato. Ma la Dea Bendata aveva altri piani per la squadra californiana questa volta, come sappiamo, con l’infortunio al tendine d’Achille sofferto dallo stesso Durant in Gara-5 e lo sfortunato infortunio di Thompson, che ha sofferto la rottura del legamento crociato anteriore in Gara-6. In una serie finale difficile, dove giocatori importanti nelle rotazioni come Iguodala e Looney andavano e venivano dagli infortuni, Curry ha fatto di tutto per tenere vive le speranze della squadra, soprattutto durante la terza partita della serie.

Con Thompson e Durant a guardare dalla panchina, il #30 ha segnato il suo massimo in carriera ai Playoffs e alle Finals: 47 punti, accompagnati da 7 assist e 8 rimbalzi, con 6 triple segnate. Per dare un’idea, il resto della squadra quella sera ha segnato 62 punti in totale.

 

1. I 62 punti contro i Portland Trail Blazers

Il 4 gennaio del 2021, gli Warriors si scontrano con i Portland Trail Blazers al Chase Center di San Francisco. Steph Curry inizia subito con il piede giusto, segnando 21 punti nel solo primo quarto, e aggiungendone altri 10 nel secondo, chiudendo con 31 all’intervallo. Al rientro dopo la pausa, #30 continua a dominare la partita e a massacrare i Blazers, chiudendo con 62 punti, con 8-16 da tre e 18 tiri liberi segnati. Con questa performance, Curry è diventato il primo giocatore dopo Kobe Bryant nel 2005 a segnare almeno 30 punti sia nel primo che nel secondo tempo di una partita NBA.

Dopo un inizio di stagione difficile, con una squadra composta per lo più da giovani e priva per buona parte della stagione di Green e ovviamente di Thompson, Curry era stato fortemente criticato, tanto da aver commentato scherzosamente post-gara di aver “preso sul personale” alcuni commenti, riprendendo una frase pronunciata da Michael Jordan nel documentario “The Last Dance”, e diventata presto un meme.

Ilaria Palmas

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