Le linee disegnate col gesso, il cimitero, il buzzer beater con i Lakers: la favola di Matt Ryan continua

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La storia di Matt Ryan ha stregato il mondo del basket, non solo negli Stati Uniti. Questa notte un altro episodio della sua favola con il buzzer beater che ha consegnato ai Los Angeles Lakers l’overtime contro i New Orleans Pelicans, poi battuti 117-120.

La favola di Matt Ryan è nota alla gran parte degli appassionati ma vale sempre la pena ricordarla. Al college non ha avuto un percorso cestistico brillantissimo, cambiando tre squadre in quattro anni e con la prospettiva concreta di sfruttare la laurea in economia più delle doti sul parquet per entrare nel mondo del lavoro. A Marzo 2020, con il mondo bloccato dalla pandemia, non aveva neanche dove allenarsi: compra un canestro da pochi dollari, disegna la linea del tiro da tre con il gesso e passa le mattinate a tirare. Pomeriggio e sera, invece, è uno di quelli che continuano ad uscire di casa per lavorare, visto che consegnava il cibo a domicilio. Il nonno lo aiuta a trovare lavoro in un cimitero vicino New York e questo sembra il massimo dell’upgrade possibile per la sua vita.

Nell’estate del 2021 la prima svolta: Summer League con i Denver Nuggets, poi G-League e le porte della NBA che si aprono, seppur per una sola partita, con i Boston Celtics. Questa estate il ritorno a Las Vegas con i biancoverdi, la chiamata di Brescia e il rifiuto per continuare il suo sogno. L’ultimo capitolo sono i Lakers, un contratto dal 1 milione e 600 mila dollari (non male per chi ne prendeva 1200 al mese), lo spazio concessogli da coach Ham e il canestro decisivo di qualche ora fa.

Il classico esempio di “sogno americano”, una di quelle storie che andrebbero raccontate nelle scuole di basket per continuare a far sognare i bambini.

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