Le pagelle di Avellino-Venezia: Rich è straordinario, Johnson duro a morire

Pagelle Serie A

La Sidigas Avellino, trascinata dalle letture di Leunen, dai canestri di Jason Rich e dall’energia di Wells, porta a casa la settima vittoria stagionale: al DelMauro cade la Reyer Venezia di coach De Raffaele. Tra gli ospiti spicca la prestazione di Dominique Johnson. Ecco le pagelle dei protagonisti.

SCANDONE AVELLINO

Andrea Zerini 6 – Gioca soltanto 11 minuti e, anche a causa di ciò, non entra mai definitivamente nel match: da segnalare il solito sforzo difensivo.

Dezmine Wells 7.5 – Ormai possiamo dirlo con certezza: la sua energia è contagiosa. Le sue giocate, sia quelle atletiche che quelle “tecniche”, arrivano tutte nei momenti chiave della partita a testimonianza del periodo di crescita che sta attraversando.

Benjamin Ortner 6.5 – Lavora, come sempre, sottotraccia: recupera e contribuisce al recupero di numerosi palloni dalla spazzatura. L’unico modo per sminuire la prestazione del lungo austriaco consiste nell’andare a leggere il suo tabellino.

Maarten Leunen 7.5 – Non stiamo neanche più a sottolineare gli assist (6), i rimbalzi (12) ed il plus/minus (17). Tutti, dagli appassionati allo staff tecnico della Reyer, conoscevano il suo passaggio a tutto campo eppure, come direbbero oltreoceano, “He did it again” (Lo ha fatto ancora , ndr).

Thomas Scrubb 6 – Il canadese, probabilmente un po’ stanco a causa dei match disputati con la propria Nazionale, pur raccogliendo 5 rimbalzi e realizzando una tripla, non brilla particolarmente.

Ariel Filloy 7 – Quella del DelMauro non è stata la “gara degli ex”. La difesa della Reyer ha il merito di limitarlo a lungo: lui riesce ugualmente a raggiungere la doppia cifra (12 punti), a distribuire 7 assist e a realizzare un canestro fondamentale verso la fine dei regolamentari.

Lorenzo D’Ercole 6 – Viene utilizzato poco. Come al solito, lotta e non commette errori nell’impostare le trame offensive.

Jason Rich 8 – Lo ha detto anche Sacripanti nel post-partita: Jason è il leader tecnico ed emotivo di questo gruppo. A causa della morte del padre, non doveva neanche essere della partita. Alla fine realizza 29 punti, di cui i due decisivi per portare la sfida all’overtime e 9 durante quest’ultimo.

Kyrylo Fesenko 7.5 – Il pivot ucraino aveva una voglia immensa di tornare sul parquet; inizialmente non incide molto, ma il suo contributo nel finale è decisivo per raggiungere il supplementare.

Hamady N’Diaye 6 – Fa parte del quintetto, cattura 4 rimbalzi e realizza altrettanti punti. Stranamente, non ci sono stoppate da sottolineare.

Salvatore Parlato NE

Antonino Sabatino NE

Coach Stefano Sacripanti 8 – “Pino” gestisce bene le rotazioni e, come logica conseguenza, porta a casa un’altra vittoria fondamentale per la conquista delle Final Eight. “La fortuna aiuta gli audaci” e, gettando nella mischia Fesenko nel momento di maggiore difficoltà, lui lo è stato.

UMANA REYER VENEZIA

MarQuez Haynes 5.5 – Il play naturalizzato georgiano, principale artefice insieme a McGee l’anno scorso dell’eliminazione della Sidigas dai playoffs, pur rimanendo 36 minuti sul parquet non si sblocca mai del tutto.

Hrvoje Peric 4 – Senza mezzi termini, è il peggiore dei suoi. Il plus/minus (-11) e la stoppata subita da Filloy dimostrano ciò.

Dominique Johnson 6.5 – Manda subito a bersaglio un tiro da oltre l’arco, poi esce dalla partita a causa dei falli commessi. Quando vi rientra, tiene in vita i suoi realizzando 11 punti durante l’ultimo quarto e l’overtime.

Marques Green 5 – Neanche lui disputa la classica “gara dell’ex”, ma d’altronde era impossibile pensare che il folletto di Philadelphia, arrivato in laguna soltanto giovedì, potesse fare la differenza.

Michael Bramos 6 – Non è una novità, ma è da sottolineare ugualmente: sa sfruttare i blocchi in maniera eccellente. Nell’altra metà campo si limita a fare ciò che è ordinario.

Andrea De Nicolao 5.5 – In uscita dalla panchina, distribuisce 5 assist e cattura 3 rimbalzi. In generale, si fa valere ma non riesce a dare la scossa.

Gediminas Orelik 6.5 – Litiga fin dall’inizio con i canestri del DelMauro (6/15 alla fine), ma trova il modo per rappresentare costantemente una minaccia per la difesa avversaria.

Riccardo Bolpin s.v. – Gioca poco.

Tomas Ress s.v. – Così come Bolpin, anche Tomas gioca pochi minuti e non incide sul match.

Paul Biligha 5 – Viene impiegato per 10 minuti: i primi minuti (ed un bel canestro in contropiede) sono promettenti ma si spegne con il passare del tempo.

Bruno Cerella 4.5 – Non si avverte neanche lontanamente la sua presenza sul parquet; inoltre rispetto ad altre situazioni, non rappresenta una certezza nella metà campo difensiva.

Mitchell Watt 5.5 – Sembra essere limitato mentalmente dalle cattive percentuali da oltre l’arco. Sotto i tabelloni fa quello che può: si trova più a suo agio in possesso di palla rispetto a quando deve proteggere il proprio ferro.

Coach De Raffaele 6 – Che sia stata una pura casualità non ci sono dubbi, però è anche certo che il coach della Reyer difficilmente riuscirà a togliersi dalla testa il timeout chiamato a 90 centesimi dalla fine. Non riesce a portare a casa la vittoria, ma ha il merito di riuscire spesso (se non sempre) a confondere gli avversari con le sue difese particolari.

Luigi Borriello

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