Le pagelle della decisiva gara 6: Filloy ed Ejim sugli scudi, Trento tradita da Gomes e Shields

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La partita di stasera ha permesso alla Reyer Venezia di vincere il quarto campionato della sua storia, il primo da quando esistono i playoff. Noi abbiamo analizzato i protagonisti della partita di stasera, attribuendo loro un voto per quanto visto in questi ultimi appassionanti ed emozionanti 40 minuti stagionali del campionato italiano.

DOLOMITI ENERGIA TRENTO:

Craft 6,5: non è stata la sua miglior serata al tiro, ma la sua imprescindibilità per il sistema di Buscaglia la dimostra ugualmente, arrivando a sporcare e a rubare tanti palloni che rimettono Trento in carreggiata. Ottimo dalla lunetta.

Flaccadori 6: un giovane leone che sembra sentire tutta la pressione del contesto, ma che nei momenti di maggior difficoltà tira fuori gli artigli e segna punti che aiutano i suoi a non mollare.

Forray 7: il cuore enorme di un capitano che non molla mai. I falli lo gravano e lo obbligano ad abbandonare anzitempo la partita, ma sul parquet ha rasentato la perfezione. Perfetto dalla lunetta, preciso dal campo, trascinatore con carisma.

Shields 4,5: deludente a dir poco. Stasera ci sarebbe davvero stato bisogno dei suoi tiri, ma invece decide di eclissarsi e di rifiutare anche succulenti bocconi offerti dai compagni.

Sutton 7: eroe. Tre partite fa non c’era per un problema muscolare, l’avreste detto stasera? Un tornado capace sempre di volare al ferro e di trascinarsi dietro ogni tipo di avversario. Ha difettato un po’ di precisione, in particolar modo ai liberi, ma la voglia di gettare il cuore dietro l’ostacolo ha prevalso su tutto. Quasi tutto.

Hogue 7: un altro mastino che stasera ha lottato contro tutto e tutti, non mollando fino all’ultimo secondo. Nel pitturato ha fatto la differenza in lungo e in largo, ha pure segnato tutti i liberi guadagnati. Destino beffardo.

Gomes 4: il grande assente. Buscaglia prova a sperare in un suo colpo di coda fino al termine, ma quelle due triple aperte non mandate a bersaglio sono l’emblema di una partita sconfortante.

Coach, Buscaglia 6,5:  ci ha provato anche stasera, chiedendo ai suoi di attingere dalle riserve di energie rimaste. Qualcuno lo ha fatto, altri non ne avevano più. Lui con orgoglio deve fare in modo questa finale diventi un nuovo punto di partenza.

UMANA REYER VENEZIA:

Haynes 7: condizionato dai falli, gioca senza strafare e ciò lo aiuta molto. Non esagera, non ruba tiri, ma segna punti molto importanti mostrando un’insolita disciplina. Straordinario nel mantenere la calma in due viaggi finali dalla lunetta.

McGee 6: 28 minuti di nulla, prima di un paio di zingarate che incanalano la partita sui binari che guardano verso la laguna. Ci mette un’energia a tratti indomita e se lo deve far bastare, anche se una bocca di fuoco come lui meriterebbe più occasioni per mettersi in mostra-

Filloy 7: il ranocchio che diventa cigno, il gregario che si ritaglia il posto in copertina in primo piano. Nel finale i palloni bollenti passano dalle sue mani e lui li gestisce quasi tutti con parsimonia, segnando liberi di una grande pesantezza. Uomo d’ordine, scorer e killer glaciale. Nei suoi playoff non è mancato nulla.

Bramos 6,5: in gara 5 la sua tripla ha aperto alla Reyer le porte del paradiso. Stasera ci è entrato senza emergere sugli altri, ma lottando con loro a rimbalzo, in difesa e smazzando pure qualche assist. Se qualcuno pensava che dietro il tiratore ci fosse poco altro, deve ricredersi duramente.

Ejim 7: altro protagonista positivo auto-sacrificatosi sull’altare dei 5 falli. Energia da vendere al servizio della squadra, per la quale trova anche tanti canestri e punti di spessore. Chiude da miglior marcatore dei suoi.

Peric 5: una bella schiacciata sul finale, ma poco altro. Anzi, veramente nulla. Doveva essere uno dei grandi protagonisti, ma la sua è stata più una comparsa che un ruolo di primo piano.

Batista 6: il recente infortunio lo condiziona, ma la sua stazza lo rende comunque un problema per Trento nei pochi minuti in cui riesce ad essere in campo.

Tonut 5: presenza-assenza, come in quasi tutta questa serie finale. Era abbastanza atteso, ma ha deluso molto le attese.

Stone 6,5: non eccelle e non spicca, ma la sua presenza dà sempre la sensazione che Venezia possa avere più idee e sicurezza nella gestione del ritmo. I falli lo estromettono sul più bello, ma il suo timbro sulla stagione e sui playoff è ben visibile.

Ress 6,5: cosa si può dire a questo signor veterano che, dopo aver visto e combattuto in mille battaglie, si è sporcato di nuovo le mani come il primo dei giovincelli? Rispolverato quasi a sorpresa dopo i problemi di Batista, ha fatto arrivare la testa e l’esperienza dove il corpo non poteva.

Coach, De Raffaele 7: la sua squadra gioca forse la partita migliore della serie sul primo match point. Sinonimo di personalità, di idee chiare, di zero paura e tanta voglia di realizzare un sogno. Ha mantenuto uno standard alto per tutta la stagione ed è stato sacrosanto chiudere con questo trionfo.

Bernardo Cianfrocca

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