Foto: olimpiamilano.com
L’A|X Armani Exchange Milano strappa il pass per la finale delle F8 di Coppa Italia dove incontrerà la vincitrice tra Pesaro e Brindisi. Gli uomini di Messina si sono imposti sulla Reyer Venezia con un clamoroso 96-65 (qui il recap del match) grazie ad un secondo tempo a dir poco perfetto in cui i biancorossi hanno costretto la Reyer a 27 punti realizzati. MVP dell’incontro un incredibile Sergio Rodriguez autore di 22 punti e 9 assist.
AX ARMANI EXCHANGE MILANO
PUNTER 5: l’ex Virtus stecca in questo importante appuntamento, non trova mai il bersaglio dalla lunga distanza e chiude la sua gara con 2 punti a referto.
LEDAY 7: altra prova eccellente per lui, parte in sordina e cresce con il passare dei minuti, fondamentale anche nel secondo quintetto con Paul Biligha. 16 punti, 4 rimbalzi e 16 di valutazione.
MORETTI SV
MORASCHINI SV
RODRIGUEZ 9: partita a dir poco fantascientifica per il Chacho, l’ex Madrid porta letteralmente a spasso la difesa della Reyer facendo impazzire ogni singolo difensore. Per lui 22 punti (4/5 da tre), 9 assist e 30 di valutazione.
BILIGHA 6.5: funziona la staffetta con sua maestà Sir Kyle Hines, e che stoppata su Watt.
CINCIARINI SV
DELANEY 6.5: in attacco si limita a fare il compitino, eccellente in difesa dove rende la vita difficile a chiunque gli capiti davanti.
SHIELDS 6.5: non c’è bisogno del miglior Shields nella metà campo offensiva dove l’ex Trento, almeno nel primo tempo, viene ben limitato da Bramos. La differenza il danese in maglia Olimpia la fa in difesa. Per lui 12 punti.
HINES 8: prova da assoluto leader, quando l’ex CSKA inizia a difendere per davvero i suoi compagni lo seguono a ruota e l’Olimpia cambia marcia. Nel ruolo da playmaker inventa come al solito, Watt e Mazzola escono distrutti da questo duello.
DATOME 7: l’uomo fondamentale dell’A|X nel primo periodo quanto la Reyer tenta il primo allungo, subito 9 punti e una difesa solidissima ed ecco che i biancorossi tornano in gara. Leader, veterano, fondamentale per questa squadra.
WOJCIECHOWSKI SV
MESSINA 8: è vero, l’Olimpia è e resta sempre la favorita per la vittoria finale di questa competizione, ma una vittoria così contro Venezia, campionessa in carica, probabilmente nessuno l’avrebbe mai immaginata. Milano confeziona questo successo nella metà campo difensiva, dal secondo periodo in poi gli uomini di Messina stringono le maglie rendendo impossibile qualsiasi cosa agli esterni della Reyer, in attacco ci penseranno Rodriguez, Hines e co. Che vittoria per l’A|X.
UMANA REYER VENEZIA
CASARIN SV
STONE 5: un solo squillo con una bomba da 8 metri a giochi rotti quando Milano inizia la fuga, poi poco altro. Insufficiente.
BRAMOS 5: parte forte con due bombe filate, difende alla grande su Shields per tutto il primo tempo, poi esce di scena a causa della difesa asfissiante da parte dei biancorossi.
TONUT 6: l’unico che ci prova fino alla fine, i suoi canestri aprono al primo allungo dei lagunari, ma è un semplice fuoco di paglia. 14 punti in 30 minuti di gioco.
DAYE 4: dovrebbe essere il sesto uomo di lusso della Reyer, entra in campo e ne fa una peggio del diavolo. Non ci capisce nulla nei 14 minuti a disposizione, prima Datome e poi LeDay lo fanno impazzire.
DE NICOLAO 5.5: palle recuperate a gogo in avvio, tanta grinta e voglia, ma non basta contro un Chacho come quello di stasera.
CAMPOGRANDE SV
CLARK 4: con Daye il peggiore di serata, 8 minuti di nulla.
CHAPPELL 5: ci prova almeno in difesa.
MAZZOLA 5: gara impossibile da commentare, Hines se lo mangia, 17 minuti di assoluta difficoltà.
CERELLA SV
WATT 7: il migliore dei suoi, quando l’Olimpia decide di togliere dalla gara Tonut e Bramos lui sale di colpi, prova a tenere a galla i suoi con giocate in post basso e qualche incursione al ferro, ma ovviamente, non basta. 18 punti e 6 rimbalzi per il centro USA.
DE RAFFAELE 5: Venezia parte forte grazie alle ottime percentuali da oltre l’arco, ci crede per qualche minuto e poi deve tornare sulla Terra. La zona tentata da coach De Raffaele non funziona contro questo Rodriguez, capace di creare per sè e per i compagni. La Reyer ci credeva, ma l’Olimpia oggi è veramente troppa roba in più.
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