Continuano le premiazioni dell’Eurolega alle diverse squadre europee: l’ultimo a vincere è stato Livio Proli, premiato dirigente dell’anno.
Dopo l‘orgoglio – con punta di rammarico – di aver visto coach Luca Banchi arrivare secondo nella corsa al titolo di allenatore dell’anno, dopo David Blatt, l’Olimpia può festeggiare il proprio direttore generale. Livio Proli ha vinto il giusto riconoscimento per aver riportato Milano al successo in campionato dopo 18 anni di digiuno e a disputare finalmente una buona stagione anche in Eurolega. Tra le mosse di mercato particolarmente interessanti non si può non citare il colpo di genio di fra accasare nel capoluogo lombardo un’icona dei rivali storici dell’EA7 come Daniel Hackett, arrivato a Milano in cambio di Haynes e un (lauto) conguaglio economico. L’arrivo di Hackett si è rivelato la svolta per la compagine milanese, che ha trovato la solidità difensiva e la consapevolezza offensiva che erano mancate all’inizio della stagione.
Il premio dedicato a Gianluigi Porelli, presidente della grande Virtus Bologna dal ’68 all’ ’89, però, non si assegna solamente in base alle mosse di mercato dei GM delle squadre europee, bensì anche dalle abilità mostrate fuori dal campo. Proli è stato capace di rilanciare la pallacanestro in una piazza che negli ultimi anni aveva perso parecchio interesse nel basket, nonostante la grandissima tradizione delle scarpette rosse. Con una grande campagna di marketing – che possiede comunque ampi margini di miglioramento per il futuro – l’Executive of the Year ha riportato il Forum al tutto esaurito, fenomeno inimmaginabile fino a pochi mesi fa. Inoltre, in collaborazione con Armani, Proli ha organizzato le Final Four di Eurolega proprio al Forum di Assago, offrendo alla società l’opportunità di mettersi in mostra su un palcoscenico internazionale.
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