Clamorosa bordata di Mario Boni, vice-presidente della GIBA, contro Lega Nazionale Pallacanestro e di riflesso i club di A2 e B. Dalle pagine de La Gazzetta dello Sport l’ex bomber ha calcato la mano, con ancor più durezza, sulle problematiche che domenica il numero uno dell’Associazione Giocatori, Alessandro Marzoli, aveva sollevato domenica ai nostri microfoni in BU Sundays.
I giocatori di A2 e B sono in una condizione scandalosa, alcuni non ricevono lo stipendio già da prima che scoppiasse la pandemia. Alcuni club hanno proposto tagli del 30% a stipendi di 1500 euro mensili e questi ragazzi non hanno nessuna garanzia perché non sono considerati professionisti e non hanno un contratto collettivo. Molti club avevano grossi ritardi e hanno usato il Coronavirus come scusa per non pagare più niente. La proposta di contratto collettivo formulata da LNP è irricevibile, prevede anche di non pagare gli infortunati. Alcuni giocatori verrebbero adire le vie legali, finora li abbiamo convinti a desistere ma siamo pronti ad andare in tribunale per i loro diritti. Se Lega Nazionale Pallacanestro ha queste idee, rischiamo di non iniziare la prossima stagione. Bisogna eliminare le società che non ce la fanno o provano a restare a galla con i sotterfugi, serve più rigore: contratti depositati, budget certificato e fidejussioni più elevate. Speriamo che il presidente Basciano riveda la sua posizione anche se i suoi collaboratori hanno altri interessi, l’unico che può risolvere la cosa è Petrucci.
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