Max Menetti ha fatto ritorno in Israele. Il coach italiano è tornato ad allenare l’Hapoel Eliat.
Menetti aveva lasciato il Paese subito dopo l’attacco di Hamas ma da qualche giorno ha ripreso il suo posto. Non senza peripezie, come ha raccontato lui stesso in un’intervista a Il Corriere dello Sport.
Da quel sabato è cambiato il mondo, gli americani sono subito tornati negli USA e io sono tornato in Italia dopo una settimana, passando per la Giordania e con qualche grattacapo, visto che stavano cancellando molti voli. Volevo tornare già dieci giorni fa, per rispetto verso il club e il general manager Nikola Loncar che erano in difficoltà. Ho sempre messo i rapporti umani davanti alla professione, nel bene e nel male. Stavo andando in aeroporto a Bologna, mia moglie mi ha chiamato e mi ha detto che ad Eliat c’era stato un attacco con un drone, così sono tornato a casa. L’Hapoel mi ha chiesto nuovamente di tornare, non è stato facile per la mia famiglia ma alla fine hanno appoggiato la mia decisione. Adesso qui la situazione sembra tranquilla, la vita pare andare avanti normalmente, sono abituati a certe situazioni, in ogni casa per legge c’è un bunker. I local dicono di sentirsi al sicuro ma per noi europei la sensazione è differente, ho semplicemente deciso di smettere di parlarne.
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