La guerra in Israele ferma anche il basket, Max Menetti: “Sembra che sia solo l’inizio”

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Lo scoppio della guerra in Israele ha bloccato anche lo sport. Rinviato il debutto in Winner League dell’allenatore italiano Massimiliano Menetti.

L’ex coach di Reggio Emilia e Treviso ora allena l’Hapoel Eilat, squadra che ha sede nel profondo Sud del Paese, nello spicchio di Israele che affaccia sul Mar Rosso. Una zona lontana dal conflitto che ha investito in pieno altre città come Holon, dove ieri Menetti avrebbe dovuto fare il suo debutto in campionato. Il tecnico ha raccontato le sue sensazioni a La Gazzetta dello Sport.

Qui la situazione al momento è abbastanza tranquilla, vedremo cosa succederà nei prossimi giorni perché a Sud di Tel Aviv c’è il finimondo. I locali mi dicono che non ricordano una cosa del genere negli ultimi 50 anni, i ragazzi israeliani che alleno hanno già ribattezzato questi avvenimenti come il loro 11 Settembre. Ho comunicato la mia presenza all’ambasciata italiana, siamo in contatto continuamente. Aspettiamo decisioni ma siamo tutti molto preoccupati, è accaduto qualcosa di barbaro e atroce, non è una normale azione militare, hanno ammazzato centinaia di civili. Basta pensare che in quel festival nel deserto le truppe di Hamas hanno aperto il fuoco senza pietà, al momento hanno ritrovato 200 corpi ma purtroppo il numero sembra destinato a crescere. L’impressione che si ha da qui è che sia solo l’inizio.

Redazione BasketUniverso

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