Meo Sacchetti: “I nostri leader? Melli e Datome. Brooks è un equilibratore”

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Romeo Sacchetti, C.T. della Nazionale e coach della Vanoli Cremona, è stato intervistato da Mario Canfora de “La Gazzetta dello Sport“. L’ex coach della Dinamo Sassari ha parlato delle recenti gare con Repubblica Ceca e Germania, degli arrivi di Della Valle, Michele Vitali e Jeff Brooks e dell’importanza di avere due giocatori da Eurolega come Melli e Datome, i quali vengono definiti da coach Sacchetti come i veri leader di questa squadra.

Di seguito i punti principali dell’intervista:

Valuto le recenti uscite ad Amburgo positive, anche se in entrambe le partite l’inizio non mi è piaciuto. Gambe pesanti, troppi contropiedi concessi, eravamo sempre in ritardo! Poi siamo stati bravi a scioglierci, soprattutto con la Germania. Ho finalmente visto gente che si buttava su ogni pallone, che non prendeva tutto con superficialità.

E ogni tanto serve anche alzare la voce:

Bisogna tenere sempre la tensione alta, le grandi squadre e i grandi giocatori vivono di pressioni, e proprio nel momento fondamentale aumentano il loro spessore. Dopo la brutta figura con l’Olanda è importante tornare ad esprimere quel basket che avevamo messo in mostra nelle prime due finestre di qualificazioni. Melli? Contro la Repubblica Ceca ha fatto il timido, contro la Germania ha fatto un passo avanti, lui e Datome sono i nostri leader, per loro parla l’esperienza in una competizione importante come l’Eurolega. 

Il coach azzurro sottolinea poi una questione importante sul minutaggio:

L’importante, e non mi stancherò mai di dirlo, è che i ragazzi capiscano quanto sia importante giocare per la Nazionale, anche solo per tre minuti, nel club puoi innervosirti se giochi poco, in Nazionale no. Mi piacerebbe che tutta la squadra un giorno riesca a capire questo concetto.

Jeff Brooks è ufficialmente un giocatore azzurro:

Brooks è un equilibratore, gioca per vincere e non per se stesso. Oh, io me lo ricordo così a Sassari, spero non sia cambiato. Sicuramente giocherà una delle due partite, altrimenti Petrucci mi chiederebbe perchè si è faticato tanto per renderlo convocabile.

Matteo Gualandris

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