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Multiverso: Gianmarco Pozzecco al Khimki Mosca

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Inauguriamo la rubrica “Multiverso” con il personaggio del momento, Gianmarco Pozzecco, allenatore della Nazionale che è uscita immeritatamente dagli Europei nei quarti di finale con la Francia. Con questo rubrica proveremo a raccontare delle parentesi dimenticate nella carriera di vari giocatori, dei trasferimenti talmente bizzarri che potrebbero quasi appartenere a un altro Universo.

 

Quando si pensa al Gianmarco Pozzecco giocatore vengono in mente i capelli rossi con la Varese della stella, la finale di EuroLega con la Fortitudo o al massimo il miracolo sportivo dei playoff con Capo d’Orlando nella sua ultima stagione. In pochi però si ricordano che il Poz ha vissuto anche una parentesi importante all’estero.

Parliamo del biennio giocato con la maglia del Khimki Mosca fra il 2005 e il 2007, un periodo in cui la Russia cestisticamente era davvero un altro mondo. Un destino, quello di emigrare, che nell’estate del 2005 accomunò Pozzecco a Gianluca Basile e Denis Marconato, altri eroi dell’argento olimpico dell’anno prima.

L’addio alla Fortitudo e Saragozza

Il Baso e il centrone scelsero la via della Spagna, destinazione Barcellona, che il Poz aveva già saggiato qualche mese prima. Sì, perché Pozzecco non terminò la stagione con la maglia della Fortitudo che arriverà allo scudetto. Ad Aprile venne messo fuori rosa a causa dei contrasti con l’allenatore Jasmin Repesa e andò a giocare a Saragozza, nella seconda serie spagnola.

In estate il Poz capisce che è venuto il momento di lasciare l’Italia e la luce dei riflettori che in quegli anni erano accesi su di lui. A quel tempo la pallacanestro era seguita non solo per le gesta sul parquet ma anche perché in grado di generare personaggi che facevano parlare di sé pure lontano dal campo. Flirt, gossip, apparizioni in tv, prime pagine delle riviste non erano riservati solamente ai calciatori. Sembra davvero un’altra era…

La Russia

Pozzecco lascia tutto e cambia vita, anche perché già in quegli anni le grandi potenze straniere avevano budget importanti e in Italia si cominciava a stringere la cinghia. Adesso i nostri talenti migliori lasciano ben presto il Paese per formarsi all’estero, all’epoca abbandonare il nostro campionato era ancora un gesto rivoluzionario.

Ancora di più lo era andarsene in Russia e in una squadra fino a quel momento quasi sconosciuta, quel Khimki che era nato da pochi anni, arriverà nell’Olimpo della pallacanestro europea e ora è alle prese con problemi economici gravissimi, senza contare tutti quelli connessi al conflitto con l’Ucraina.

In ogni caso Pozzecco lascia tutto e si sposta nella fresca Mosca, firmando un remunerativo contratto annuale, che poi verrà prolungato, e venendo presentato come “Gianmarko Pozzecco”. Nella prima stagione la squadra fa il suo esordio stagionale in amichevole proprio contro la Varese del Poz. Arriverà in fondo, ma chiuderà al secondo posto sia in campionato sia nella FIBA EuroCup, all’epoca terza competizione continentale per importanza. Nella sua prima stagione, “Gianmarko” segna 10.9 punti di media con 5.4 assist. Il secondo anno la semifinale nella Superleague russa e le Top 16 di Uleb Cup ma soprattutto sempre meno spazio per il Poz che a fine stagione rifà nuovamente le valige.

La sua ultima annata è il capolavoro con la Capo d’Orlando di Meo Sacchetti, trascinata a un insperato playoff. Ma questa è un’altra storia…

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