Nella notte sono andate in scena quattro partite, vediamo nel dettaglio come sono andate.
DETROIT PISTONS – MILWAUKEE BUCKS: 94 – 80
Al Palace of Auburn Hills arrivavano i Milwaukee Bucks di coach Jason Kidd freschi della vittoria di ieri sui Memphis Grizzlies. Detroit invece vuole continuare a far vedere ciò che di buono ha mostrato nella vittoria contro i Bulls. Sono però i Bucks che partono più forte e nel primo quarto grazie ad un ispiratissimo Middleton da 9 punti nella sola prima frazione si portano alla fine del primo quarto sul +10 per 19-29.
Nel secondo quarto però Detroit rientra e mettendo la freccia, opera il sorpasso grazie una buonissima seconda frazione dell’ex della gara Brandon Jannings, che permette ai suoi di andare al riposo lungo sul +5 a 45-50.
I padroni di casa tornano sul parquet con l’obiettivo di chiudere in fretta i giochi, e trovando nella coppia Caldwell-Pope/Drummond(20 punti per il primo e 15 punti e 16 rimbalzi per il secondo) una buona verve realizzativa, i Pistons cavalcano l’onda dell’entusiasmo e si portano sul 58-74 che chiude la terza frazione di gioco.
Detroit nell’ultimo quarto dovrà arrivare sul +20 per scuotere gli avversari, che con una timida reazione d’orgoglio riescono a rosicchiare qualche punto fino ad arrivare al -14 che chiude la partita sul 94-80 finale.
DETROIT: Caldwell-Pope 20, Drummond 15, Smith 12, Monroe e Singler 10.
MILWAUKEE: Middleton 13, Parker e Knight 11, Henson 10.
HOUSTON ROCKETS – MEMPHIS GRIZZLIES: 113 – 93
Partita senza storia quella giocata al Toyota Center tra i Rockets e i Grizzlies. Nonostante la voglia di riscatto di Memphis dopo la sconfitta di misura contro i Bucks nella giornata di ieri, la franchigia del Tennessee non riesce a mostrare il basket che avevamo potuto ammirare nelle scorse stagioni, complice anche la decisione di coach Joerger di centellinare i giocatori titolari. La partita è un totale assolo di Houston che per tutta la gara mantiene delle distanze dell’ordine dei 15/20 punti. Il migliore dei padroni di casa è James Harden, che mette a segno 21 punti e 4 assist per un plus/minus di +20, Dwight Howard invece non viene nemmeno utilizzato a causa di un problema al ginocchio sinistro, ma la sua assenza non viene affatto sentita dai compagni, che vincono la partita per 113 a 93.
HOUSTON: Harden 21, Jones 15, Black 10.
MEMPHIS: Stokes 12, Adams 11, Pondexter 9.
PORTLAND TRAIL BLAZERS – UTAH JAZZ: 105 – 109
A due giorni di distanza, Blazers e Jazz si affrontano di nuovo, non più però a Salt Lake City, ma al Moda Center di Portland. I padroni di casa, orfani della loro PG Damian Lillard tenuta in panchina per tutta la partita, si affidano interamente alla loro stella LaMarcus Aldridge che ripaga la fiducia riposta in lui con un primo quarto straordinario da 12 punti. I Jazz però non si scompongono e riescono a tenere botta grazie anche ad ottimo Hayward che nel solo primo tempo mette a segno tutti i suoi 14 punti permettendo ai suoi di andare al riposo lungo in vantaggio per 54-56.
Nella ripresa il solito Aldridge, 22 punti per lui alla fine, riesce a portare i suoi fino al + 9, ma da quel momento in avanti si scatena il backcourt dei Jazz. Burks e Burke, che a referto metteranno insieme 42 punti, guidano Utah a ricucire lo svantaggio prima e poi ad andare sul +4 che chiude definitivamente la partita per 105-109.
PORTLAND: Aldridge 22, Matthews 13, Lopez e McCollum 10.
UTAH: Burke 22, Burks 20, Favors 19, Kanter 16, Hayward 14.
LOS ANGELES LAKERS – GOLDEN STATE WARRIORS: 105 – 120
Prosegue il tour in terra losangelina per i Warriors di Thompson e Curry che dopo aver vinto contro i Clippers, affrontavano i Lakers di Kobe Bryant. Golden State parte subito molto forte e sfruttando il marchio di fabbrica della squadra, ovvero il tiro da 3 punti, colpisce 4 volte dall’arco nei primi 3 minuti allungando addirittura sul +12 a metà primo quarto. La risposta Lakers passa dalle mani della coppia Bryant-Boozer che riescono a spingere i gialloviola fino al -6, prima che i Warriors allunghino ulteriormente fino ad arrivare sul 44-62 che chiude la prima metà della partita.
Il secondo tempo non offre nulla di nuovo alla partita, che rimane saldamente in mano a Golden State grazie agli “splash brothers” che mettono a referto rispettivamente 25 e 20 punti. I Lakers alzano definitivamente bandiera bianca, quando Byron Scott toglie Kobe a fine terzo quarto. Il black mamba non tornerà più sul rettangolo di gioco e Los Angeles viene sconfitta per 105-120.
LOS ANGELES: Boozer 16, Bryant 15, Lin 14, Randle 12, Price 11.
GOLDEN STATE: Thompson 25, Curry 20, Lee 12, Barnes 11.
Vi lasciamo infine con le 5 migliori giocate della nottata.
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