NBA Preview 2015-16, Philadelphia 76ers: ancora tanking per completare la transizione

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Philadelphia 76ers

14° posto ad Est nella stagione 2014-15

Roster:

PM: Isaiah Canaan, Tony Wroten, Kendall Marshall, Pierre Jackson, TJ McConnell

G: Nik Stauskas, Hollis Thompson, Scottie Wilbekin, JP Tokoto

AP: Robert Covington, Jerami Grant, JaKarr Sampson

AG: Nerlens Noel, Richaun Holmes, Carl Landry, Luka Mitrovic

C: Jahlil Okafor, Furkan Aldemir, Joel Embiid

La stella: Nerlens Noel

nerlens-noel-76ersL’anno scorso l’esordiente Nerlens Noel è stato una delle poche note positive della stagione dei Sixers, arrivando terzo nella classifica di Rookie of the Year e mostrando tutto il suo atletismo e la sua abilità di rim protector nella sua metà campo. Complice anche l’infortunio lo scorso gennaio di Tony Wroten, che fin lì era in stato di grazia, Noel è divenuto ben presto il faro di questo team che non comprende proprio dei fenomeni per il momento. Giocando più di 30 minuti di media a partita durante lo scorso campionato il prodotto di Kentucky ha espresso il suo ottimo valore in difesa con 2 stoppate e quasi 2 rubate a cui si aggiungono 8 rimbazi di media e anche una certa dimestichezza nel pick and roll che ha contribuito a incrementare la media punti a 9.9. Quest’anno avrà modo di confermare la sua importanza per Philadelphia e sviluppare ancora di più il suo talento in una stagione che pretende ben poco.

L’arma in più: Jahlil Okafor

  La terza scelta al draft di giugno rappresenta non solo il miglior rinforzo per coach Brown ma una potenziale stella NBA. Considerando che il roster non prevede giocatori di grosso spessore Okafor non dovrebbe avere problemi a esplodere in fretta e mostrare il suo bagaglio cestistico. Il centro dominante di Duke, con cui ha festeggiato la conquista del titolo nel campionato collegiale lo scorso aprile, è in possesso di un buon set offensivo che gli permette di giocare sia fronte che spalle a canestro e costituisce sicuramente la miglior opzione in attacco per Philadelphia, che nella passata stagione ha prodotto il peggior attacco in termini di punti; inoltre il suo fisico imponente contribuisce a renderlo temibile anche nella fase difensiva. A ciò si aggiunge una spiccata intelligenza cestistica che lo fa apparire un giocatore già affermato a dispetto dei suoi 19 anni.

Il coach: Brett Brown

Dal suo arrivo sulla panchina dei Sixers l’ex assistente di Popovich ha racimolato solamente 37 vittorie nelle scorse due stagioni. In questo processo di ricostruzione Brown ha avuto per le mani tanti giovani tramite i quali per ora non è riuscito a dare un’identità a questa squadra ma ha sicuramente le possibilità, soprattutto nei prossimi anni, per poter estrapolare qualcosa di interessante da questi ragazzi e creare delle solide basi per un team di talento e magari con delle ambizioni in campionato.

Il mercato: Okafor e la trade con Sacramento

Approfittando della terza scelta al draft Phila riesce a pescare un altro centro di spessore, ossia Jahlil Okafor, che rappresenta il miglior innesto per i Sixers. Successivamente la dirigenza attua una trade con Sacramento che fa arrivare l’ottava scelta del draft 2014 Nik Stauskas, Carl Landry, Gerald Wallace e Jason Thompson. Quest’ultimo viene poi girato a Golden State e Wallace subito tagliato mentre a Sacramento vanno i diritti degli europei Gudaitis e Mitrovic. Dai free agents arrivano in seguito due guardie, Pierre Jackson e Scottie Wilbekin. In uscita diversi giocatori tra cui Thomas Robinson che firma con i Nets e Mbah a Moute in direzione Clippers.

Le aspettative: un’altra stagione di tanking

Obiettivamente il roster non permette a coach Brown di porre degli obiettivi seri anche in questa stagione che sarà ancora di transizione. Con il duo Okafor-Noel si può vedere cosa si può costruire attorno e gettare delle basi per costruire una squadra solida e di talento in attesa del prossimo draft e acchiappare quindi un’altro giovane potenzialmente forte per completare il mosaico. Nel peggiore dei casi si può prendere in considerazione l’idea di scambiare uno tra Noel e Okafor per ottenere altri giocatori più adatti alla causa e rallentare il percorso di rinascita di questa franchigia. Per ora ci sono buoni presupposti per cui questo team possa inventare un assetto interessante per il futuro.

Redazione BasketUniverso

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