Pagelle Italia-Serbia: Bogdanovic e Marjanovic condannano gli Azzurri, Datome non basta all’Italia

Nazionali

ITALIA

Daniel Hackett: 6. È l’unico, insieme al capitano, a provare ad attaccare l’area serba. Si fa un po’ prendere dal nervosismo in alcune circostanze ma ha comunque fatto una discreta partita. L’appunto che è necessario fargli è relativo al tiro: molto spesso ha preferito (in tutto l’Europeo) rifiutare situazioni aperte pur di lasciare l’incombenza ad un compagno, creando qualche difficoltà nella fase conclusiva dell’azione.

Marco Belinelli: 5. Su di lui riponevamo le nostre speranze e il “Beli” non ha propriamente risposto come avremmo sperato, complice anche una difesa davvero ottima di Bogdanovic. Probabilmente questa è la sua ultima partita con la maglia Azzurra e sicuramente avrebbe voluto dire addio alla Nazionale in maniera diversa, magari con una vittoria. 18 punti per lui però con un davvero pessimo 2/11 da tre.

Pietro Aradori: 4.5. Non un Europeo da ricordare per il “cagnaccio” bresciano che nemmeno oggi è riuscito a mettere la firma su questa partita. Sono mancate parecchio a questa Nazionale le sue penetrazioni, andando a cercare il fallo, che ha sempre dimostrato di saper fare con la maglia di club; variabile importante in una squadra che fa del gioco perimetrale la sua arma principale.

Ariel Filloy: 4.5. Forse la prima vera brutta partita di Filloy. Tira poco (solo quattro conclusioni) e non riesce ad entrare mai nel match, tolta quella tripla nel primo quarto che ci ha dato un po’ di speranza. Spesso si è trovato a difendere su Bogdanovic e spesso si è trovato a pagare dazio sulle accelerazioni del serbo.

Paul Biligha: 5. Facciamo una premessa: buona parte di questa insufficienza non è colpa sua perché è quasi impossibile marcare uno che ti dà venti centimetri (Marjanovic). Avrebbe sicuramente potuto fare di più in alcune circostanze ma il compito di oggi era davvero proibitivo.

Nicolò Melli: 5.5. Parte bene nel primo quarto, con due canestri dalla media come lui sa fare, ma poi si perde con il passare della partita, soffrendo parecchio l’astuzia – per usare un eufemismo – di Milan Macvan. Anche dal reggiano quest’oggi ci saremmo aspettati qualcosina in più, soprattutto in attacco: quel 3/8 dal campo pesa e poi solo due rimbalzi catturati in trenta minuti sono veramente pochi.

Marco Cusin: 5.5. Discorso similare a quello di Biligha, anche se lui più volte s’è trovato a dover fronteggiare Kuzmic e non Marjanovic. Certamente Cusin ci ha “dato”, come sempre, ma è stato parecchio condizionato dai falli, almeno un paio, fischiati dall’arbitro giapponese Kato, li abbiamo definiti piuttosto discutibili.

Andrea Cinciarini: NE

Awudu Abass: NE

Filippo Baldi Rossi: s.v. È rimasto in campo solo 3 minuti e 24 secondi e non ha fatto nulla di eclatante a parte 2 assist.

Christian Burns: 6+. 9 punti in nove minuti davvero un ottimo bottino. L’americano è forse stato l’unico a limitare Marjanovic, anche se annullarlo quest’oggi sarebbe stato impossibile per chiunque o quasi. Tanta sostanza e pulizia nelle scelte, oltre ad una tripla dall’angolo che ha fatto infuriare Djordjevic, il quale ha chiamato timeout per bloccare la sfuriata italiana.

Luigi Datome: 6.5. Il migliore in campo senza ombra di dubbio. È l’ultimo a mollare, da vero capitano, e soprattutto è l’unico ad avere delle percentuali al tiro accettabili, avendo chiuso con 5/11 dal campo. Più di tanto non avrebbe potuto fare, vista la differenza fisica tra le due squadra, ma la sua dedizione alla maglia Azzurra è sempre stata encomiabile e oggi l’ha dimostrato ancora una volta. Grazie Gigi.

C.T. Ettore Messina: 7. Non è un voto alla singola partita ma all’Europeo. Si è trovato una Nazionale completamente diversa rispetto a quella di un anno fa, con Bargnani che ha preferito prendersi un’estate di stop, Gentile che non ha praticamente mai giocato durante la stagione e Gallinari che sappiamo quello che ha combinato, e, nonostante ciò, è riuscito a portare questa squadra tra le prime otto d’Europa, giocandosi una buona partita con la Serbia, decisa quasi esclusivamente dalla differenza di stazza fisica sotto le plance. Messina saluta, come saluteranno molti altri, ma comunque questo non è un Europeo da dimenticare, bensì dal quale ripartire, perché tra poco ci saranno le qualificazioni per i Mondiali, con Meo Sacchetti come nuovo commissario tecnico.

SERBIA

Milan Macvan: 6.5.

Bogdan Bogdanovic: 7.5.

Vladimir Lucic: 6.5.

Dragan Milosavljevic: 6.

Stefan Bircevic: 5.

Vlade Stimac: s.v.

Branko Lazic: NE

Vasilije Micic: 5.

Marko Guduric: s.v.

Stefan Jovic: 5.5.

Ognjen Kuzmic: 6.5.

Boban Marjanovic: 7.

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