Patric Young: “Un dottore negli USA mi ha salvato la vita, mentre a Milano…”

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Patric Young è stato uno dei più grandi flop degli ultimi anni dell’Olimpia Milano: non per colpa sua, ovviamente, ma a causa delle precarie condizioni fisiche che alla fine gli hanno impedito di scendere in campo nella stagione 2017-18 (durante la quale fu tagliato dai biancorossi). L’anno dopo il lungo americano, che con l’Olympiacos era sembrato in rampa di lancio in Eurolega nel 2016, avrebbe firmato con Avellino, sua ultima esperienza ad oggi.

Durante un’intervista a “Pick n’ Roll”, programma televisivo sul canale greco COSMOTE TV, Young si è aperto sull’esperienza a Milano e su ciò che andò storto dal punto di vista fisico, accusando lo staff medico dell’Olimpia di aver addirittura messo a repentaglio la sua vita, salvata poi da un dottore negli Stati Uniti.

Quando andai a Milano, volevano firmarmi ma era un discorso tipo: “Ti firmiamo solo se ci permetti di risolvere il tuo problema al ginocchio”. A me sembrava una grande opportunità: per prima cosa avrei giocato in una squadra di Eurolega, e poi avrei fatto l’operazione chirurgica di cui avevo bisogno per essere pronto per la stagione successiva. È stato pazzesco. Posso ripensare a quel periodo e ricordare tutto vividamente. Feci l’operazione la stessa sera, o forse era pomeriggio, del giorno in cui trovai l’accordo con Milano. Il chirurgo che mi operò era molto conosciuto in Italia e fece un lavoro fantastico, non fu quello il problema. Il problema furono decisamente il fisioterapista e il dottore della squadra, che era affiliato con Milano. Mi portarono in piscina per iniziare la fisioterapia il giorno dopo l’operazione. Non sono un esperto di medicina. Ho sentito parlare di infezioni, ma se non te lo spiegano non capisci davvero. Alcuni dottori ti dicono, dopo le operazioni, addirittura di non farti neanche la doccia, per non bagnare le parti operate perché potrebbe portare ad un’infezione.

Penso che il dottore a quel tempo non riuscisse nemmeno a comprendere che avessi un’infezione a causa del tremendo dolore che provavo. Ero in condizioni davvero pessime, avevo la febbre a 60°, dolore intenso al ginocchio, con del pus che usciva dal ginocchio… Fortunatamente un dottore negli Stati Uniti fu in grado non solo di salvare la mia carriera ma anche la mia vita.

Francesco Manzi

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