Preview NBA 2014-15, Houston Rockets: anche quest’anno niente Big Three, ma daranno tanto fastidio

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Houston Rockets

Quarti ad Ovest (54-28)

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Roster:

PM: Patrick Beverly, Ish Smith, Isaiah Canaan

G:James Harden, Jason Terry, Nick Johnson, Kosta Papanikolau, Troy Daniels

AP: Trevor Ariza, Jeff Adrien, Francisco Garcia

AG: Terrence Jones, Clint Capela, Josh Powell

C:Dwight Howard, Donatas Motiejunas

La stella: James Harden

nba_harden_20140825_01Con colpevole ritardo si è accorto anche lui di esser un giocatore difensivo ancora da costruire ed intorno a ciò ruoterà il resto della sua carriera. Il talento offensivo di Harden non si discute neanche, ma per essere una vera All-Star, un giocatore in grado di guidare una squadra al titolo, bisogna essere quantomeno decenti anche nella metà campo difensiva. Perso Lin, quest’anno avrà ancor di più il pallone in mano, vedremo se riuscirà a tradurre tutto ciò in maggior efficienza offensiva in un sistema divertente, veloce e difficilmente gestibile dalle difese che però ha perso Chandler Parsons, grandissimo interprete. Dopo le critiche della scorsa stagione, conclusa comunque in modo più che dignitoso, i Rockets ed “Il Barba” sono chiamati ad una fondamentale risposta, riusciranno a dimenticare Parsons, a diventare una squadra più concreta difensivamente e con una mentalità vincente?

L’arma in più: Patrick Beverly

Vale il discorso opposto fatto per Harden. Beverly ha già dimostrato di poter difendere sui migliori esterni della lega grazie al suo atletismo e all’altissimo tasso di attività, ma ora che Jeremy Lin non c’è più sarà costretto ad essere più incisivo anche in fase offensiva. Il tiro da tre sullo scarico è già stato migliorato durante la scorsa stagione, ma servirà più personalità e più intraprendenza anche dal palleggio per creare una valida alternativa a James Harden.

Il mercato: 15 milioni annui per Parsons era troppi, meglio investirli in Ariza e TerryCarmelo-Anthony-Rockets-sign

La perdita di Chandler Parsons è sicuramente una brutta tegola per McHale. I Rockets avevano deciso di non esercitare l’opzione sul suo contratto per non rischiare di perderlo la prossima estate, ma qualcosa non è andata secondo i loro piani. Mentre si tentava di convincere uno tra Bosh, Nowitzki e ‘Melo a firmare (erano quasi riusciti a portare a casa ‘Melo prima, Bosh poi), i Dallas Mavericks hanno offerto un triennale da 46 milioni alla promettente ala piccola sollevando tanti dubbi nello staff dei Rockets. Valeva la pena pareggiare una simile offerta? Ora come ora probabilmente no, ma non sappiamo cosa ha in serbo il futuro. Rinunciare a Parsons e virare su altri obiettivi e stata una scelta più che accettabile, sono così arrivati Trevor Ariza, firmato per circa 8 milioni all’anno e autore di una stagione straordinaria con i Washington Wizards e Jason Terry, una valida alternativa a James Harden per quanto riguarda l’attacco. Gli arrivi di Nick Johnson, Clint Capela e Kosta Papanikolau rendono più profonda e giovane una panchina quasi assente lo scorso anno.

Aspettative: il livello della Western Conference sale sempre di più, sarà ancora una volta lotta fino all’ultima W

Difficile collocare gli Houston Rockets in un ranking pre stagionale. In una Western Conference così competitiva e incerta potrebbero trovarsi a ridosso del podio, quindi immediatamente dopo ad OKC, Spurs e Clippers che sembrano avere qualcosa in più, o fuori dai playoff. Ripetere la scorsa regular season non sarà facile, ma ciò che più importa alla dirigenza è creare una squadra competitiva, in grado di vincere nei playoff, è li che si deciderà la Western Conference. Ad oggi li inseriamo con Warriors, Mavericks, Nuggets, Suns, Blazers e Grizzlies nel numerosissimo gruppo delle mine vaganti.

Luca Diamante

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