Detroit Pistons
Undicesimi ad est (29-53)
Roster:
PG: Brandon Jennings, D.J.Augustin, Will Bynum, Spencer Dinwiddie.
SG: Jodie Meeks ,Kentavious Caldwell-Pope, Lorenzo Brown.
SF: Josh Smith, Caron Butler, Luigi Datome, Kyle Singler.
PF: Greg Monroe, Jonas Jerebko, Cartier Martin, Tony Mitchell.
C: Andre Drummond, Aaron Gray.
La stella: Josh Smith.

Se stiamo a vedere la scorsa stagione, una vera e propria stella i Detroit Pistons non ce l’hanno. Ci sono molti giocatori che hanno messo insieme numeri discreti, ma nessuno ha saputo emergere tra questi. Se però ragioniamo in termini di politica della squadra, i Pistons una stella ce l’hanno e si chiama Josh Smith. L’ex Atlanta è arrivato lo scorso anno con delle aspettative molto alte, ma queste aspettative sono state disattese. Le sue medie sono calate rispetto agli anni in Georgia, il principale motivo oltre al fatto di giocare in una realtà nuova è quello che il giocatore sta giocando in una posizione non sua. Tutti sanno che Smith rende molto di più da PF che da SF, ma vista la presenza di Greg Monroe ed Andre Drummond in roster e l’impossibilità di privarsi di uno di questi ultimi, ha spinto L’ex giocatore degli Hawks a giocare fuori ruolo. Se però quest’anno Stan Van Gundy riuscirà a trovare un giusto equilibrio tra i tre, allora Josh Smith potrà diventare veramente il giocatore franchigia tanto atteso a Detroit.
L’arma in più: Greg Monroe.

Le armi in più di Detroit sono molteplici, tra Brandon Jennings, Andre Drummond, Jodie Meeks e D.J. Augustin di punti nelle mani la squadra ne ha a volontà. La differenza però potrà essere fatta proprio da Greg Monroe. Il prodotto di Georgetown la scorsa estate era un restricted free agent e ha deciso di non muoversi da Detroit firmando la qualifying offer da 5.5 milioni di dollari che gli permetterà di diventare unrestricted free agent la prossima estate. Ciò significa che il giocatore, che in ogni caso sarà un prezzo pregiato della prossima free agency, vorrà sicuramente mettere in mostra le sue migliori doti per poter ottenere un contratto vantaggioso in termini economici. Da questo Detroit potrà giovare molto perchè il ragazzo di tecnica e atletismo ne ha da vendere, se in più ci sommiamo anche la volontà, allora anche a livello di risultati, i Pistons potrebbero togliersi qualche soddisfazione.
Il mercato: nuovo allenatore e molta esperienza per cercare di creare il tanto agognato equilibrio.

Nella scorsa estate sono arrivati diversi giocatori di esperienza e non, per cercare di amalgamare l’ammasso di talento che i possiedono i Pistons.
Da Chicago arriva D.J. Augustin che si alternerà a Brandon Jannings in cabina di regia, dai Thunder è arrivato invece il veterano Caron Butler che rinforzerà il già folto parco di ali piccole e che renderà ancora più difficile l’obiettivo del nostro Gigi Datome di ritagliarsi uno spazio all’interno delle rotazioni. Da Los Angeles, sponda Lakers è arrivato l’unico titolare del mercato: Jodie Meeks. L’ex gialloviola ha il compito di alzare il numero di tiri da 3 messi a segno della squadra, in quanto Detroit ha il quinto peggior 3PM della lega. Infine sono arrivati Cartier Martin e Aaron Gray rispettivamente da Atlanta e Sacramento per rinforzare il già talentuoso frontcourt Pistons.
Il volto nuovo più importante però si siederà in panchina, difatti in sostituzione di Maurice Cheeks è arrivato Stan Van Gundy (che ricoprirà anche la carica di presidente). L’esperto ex allenatore dei Magic avrà il compito più difficile, ovvero quello di trovare un equilibrio ad una squadra, si piena di talento, ma male assortita.
Aspettative: Se si trova la chiave di volta, l’obiettivo playoff è ampiamente alla portata.

Se coach Stan Van Gundy riuscirà a trovare la formula giusta per far coesistere il terzetto qui sopra e Meeks riesce ad ambientarsi sin da subito nel sistema di Detroit, allora i Pistons possono tranquillamente riuscire a centrare i playoff. Se invece nemmeno il nuovo coach riuscirà in questo difficile obiettivo, allora “Motor city” rivivrà un’altra stagione senza infamia e senza lode, sulla falsa riga di quella passata: senza playoff e con più sconfitte che vittorie.
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