Road to the Draft: Cole Anthony, un figlio d’arte dai Tar Heels

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Cole Anthony, playmaker in forza ai North Carolina Tar Heels, è uno dei prospetti più interessanti del prossimo Draft. Il ragazzo, infatti, ha confermato la propria presenza all’evento lo scorso 17 aprile, quando ha fatto un annuncio pubblico sul suo profilo Instagram. Cole è nato a Portland il 15 maggio del 2000, quando suo padre, Greg Anthony, giocava per i Trail Blazers in NBA. Greg, attuale analista di NBATV e anche commentatore nel gioco NBA 2K20, è stato sempre una fonte d’ispirazione per suo figlio, il quale non ha mai nascosto il sogno di giocare in NBA come lui. Il prossimo 25 giugno scopriremo quale franchigia sarà disposta a spendere la propria pick per la point guard dei Tar Heels. Ad oggi i talent scout e gli esperti di basket collegiale piazzano Cole Anthony intorno alla 6° scelta al Draft.

Il ragazzo ha passato i primi 3 anni di liceo alla Archbishop Molloy High School, dove formava una coppia sensazionale insieme al compagno di squadra Moses Brown, attuale giocatore dei Portland Trail Blazers. Il 28 luglio 2018 Anthony ha poi deciso di lasciare il liceo newyorkese per passare alla Oak Hill Academy insieme a Kofi Cockburn, un altro grande prospetto liceale. In quell’annata da senior il playmaker ha chiuso con una tripla doppia di media (18.5 punti, 10.2 rimbalzi e 10.2 assist), guidando la sua Oak Hill ad un record di 31 vittorie e 5 sconfitte. Anthony, nella stagione 2018/19, è stato inoltre nominato MVP in 3 importanti eventi liceali: McDonald’s All-American Game, Nike Hoop Summit e Jordan Brand Classic.

Il ragazzo, five star recruit, ha annunciato il 23 aprile 2019 la propria scelta collegiale, optando per North Carolina. Anthony nel processo ha scartato altre valide opzioni come Georgetown, Oregon e Notre Dame per aggregarsi al college di Chapel Hills. Il debutto di Cole Anthony per i Tar Heels è stato entusiasmante: il ragazzo ha chiuso con 34 punti, 11 rimbalzi e 5 assist nella vittoria contro Notre Dame (76-65), rompendo tra l’altro diversi record. A metà dicembre Anthony è stato costretto a perdere diverse settimane a causa di un infortunio al menisco del ginocchio destro. Una volta rientrato, ad inizio febbraio, il ragazzo è riuscito comunque a guidare i Tar Heels fino a fine stagione, che hanno terminato l’annata con 14 vittorie e 19 sconfitte. Anthony invece ha totalizzato una media di 18.5 punti, 5.7 rimbalzi e 4.0 assist nelle 22 presenze con la squadra.

Cole Anthony iniziò a diventare celebre negli anni liceali grazie alla sua esplosività. Ciò gli garantiva, nonostante i “soli” 191 cm di altezza, di realizzare attacchi a canestro e schiacciate spettacolari. La quantità di abilità offensive rende Anthony un grandissimo creatore di tiri, in grado di eseguire ad alta percentuale tiri da vicino, dalla media e dalla linea dei 3 punti. Il ragazzo ha dimostrato negli anni di essere oltretutto un ottimo difensore perimetrale, grazie alla grande costanza difensiva e alla lettura dei passaggi. Anthony può essere considerato un buon rimbalzista: intensità ed atletismo gli permettono di catturare rimbalzi su giocatori più alti di lui. Tra i playmaker presenti al Draft, è senza ombra di dubbio il miglior ball handler. Questa abilità rende il ragazzo una costante minaccia offensiva, con un primo passo bruciante. Anthony è inoltre un grande finalizzatore, in grado di concludere anche nel traffico.

Passando agli aspetti negativi del ragazzo, possiamo evidenziare una lacuna nella selezione dei tiri. La qualità non manca, ma una migliore scelta nelle varie situazioni di gioco innalzerebbe il livello del playmaker. I soli 198 cm di apertura alare di Anthony potrebbero rappresentare un ostacolo per il ragazzo nelle situazioni di tiri difficili, che diventerebbero di conseguenza facili da stoppare. Un ulteriore scoglio potrebbe essere rappresentato dagli infortuni, che hanno caratterizzato la sua carriera liceale e collegiale. La visione in campo è discreta, migliorare ulteriormente questo aspetto renderebbe sicuramente Anthony una point guard dal grandissimo potenziale. Per concludere, i turnovers ad oggi rappresentano una evidente lacuna per il  ragazzo: l’esperienza lo aiuterà sicuramente a migliorare sotto questo aspetto.

Parliamo sicuramente di uno degli astri nascenti di questo Draft, anche se la stagione appena conclusa in NCAA ha ridotto la sua appetibilità. Il ragazzo ricorda molto Jamal Murray nell’intensità di gioco e nell’abilità di tiro, oltre alle simili caratteristiche fisiche. Cole Anthony, dopo aver dichiarato la sua presenza al prossimo Draft, non ha nascosto di gradire New York come destinazione. I Knicks, nel Draft del 1991, scelsero suo padre Greg, e ad oggi potrebbero essere in possesso di una pick interessante, che potrebbero spendere proprio per il nativo di Portland. L’hype attorno ad Anthony non manca, una piazza come quella di New York potrebbe sicuramente accendere la scintilla in lui.

Matteo Carnevali

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