Tarik Black Momo Faye

Tarik Black su Momo Faye: “Mi ricorda tantissimo Clint Capela perché…”

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Protagonista nell’ultimo periodo positivo della UNAHOTELS Reggio Emilia – appena qualificatasi agli LBA Playoff UnipolSai 2024 -, Tarik Black si è raccontato nella rubrica LBA “5 domande a…” tra presente, passato e uno sguardo in particolare sul giovane pariruolo in squadra, Momo Faye.

In squadra hai un giovane ragazzo che sta disputando una grandissima stagione, parliamo di Mouhamed Faye. Da veterano e da compagno di squadra come giudichi il suo stile e dove pensi possa arrivare dopo essersi dichiarato al prossimo Draft NBA?

“Penso che Momo abbia tantissime chance di avere una carriera fruttuosa nella pallacanestro. Oggi posso dire che il posto in cui andrai a giocare e le circostanze in cui ti troverai, hanno molta più importanza di qualsiasi altro fattore. Puoi andare in NBA e non avere la minima chance di giocare un minuto, poi venire qui in Europa e diventare il più forte di sempre. La mia speranza per lui è che venga scelto e finisca in un contesto che gli permetta di crescere e di imparare come viversi quel tipo di esperienza. L’opportunità migliore che gli possa capitare è quella di andare dove ragazzi come lui vengono presi e costruiti nel modo giusto, un posto dove gli viene data l’opportunità di crescere senza alcuna fretta e che non venga trattato solo come merce di scambio per intenderci”

“Quando guardo Momo giocare mi viene in mente un giovanissimo Clint Capela: siamo stati nella stessa classe Draft nel 2014. Entrambi abbiamo fatto il workout con i Denver Nuggets e mi ricordo come lui fosse uno di quei centri ancora tecnicamente grezzi, ma con un enorme potenziale davanti. Ecco, Momo mi ricorda proprio lui quando aveva la sua età. Li vedo molto simili, forse Capela è leggermente più alto, ma i loro corpi sono molto simili. Quello che mi dà la certezza su Momo è la sua voglia di imparare, la sua etica, la serietà con cui affronta ogni impegno. Penso potrà avere davvero una grande carriera se dovesse entrare in NBA”.

“Tuttavia, se non dovesse essere scelto o non dovesse mai giocarci, non sarebbe assolutamente una cosa negativa. Anzi, credo possa avere in egual modo una carriera prolifica qui in Europa, solidificando il suo status come uno dei migliori centri di questo continente. So che spesso pensiamo al non andare in NBA come una cosa negativa. Ma quanti giocatori fenomenali non hanno trovato la loro dimensione laggiù, diventando però qui in Europa delle leggende? Vassilis Spanoulis per esempio”.

Fonte: Lega Basket

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