Spesso guardando la Nazionale Italiana si nota la mancanza di centimetri sotto canestro. Mancanza che avrebbe potuto provare a coprire Trevor Mbakwe, tornato in Italia tre anni dopo la sua prima esperienza alla Virtus Roma, come da lui stesso dichiarato oggi a La Stampa.
Così è, in effetti. I nonni di mia moglie Jenny Belsito hanno lasciato la Calabria tanti anni fa per trasferirsi negli Stati Uniti: se lei avesse preso il passaporto italiano, cui avrebbe avuto diritto, avrei potuto farlo anch’io una volta sposato ed oggi potrei vestire la maglia Azzurra. Adesso però è tardi per pensarci: con i tempi che richiedono certe pratiche, l’attesa sarebbe troppo lunga e non ne varrebbe la pena. Da parte mia seguo l’Italia con simpatia.
L’ex campione di Germania con il Brose Bamberg e d’Israele con il Maccabi Tel Aviv avrebbe potuto quindi fare un percorso simile a quello di Christian Burns, sposatosi con una donna italiana nel 2009 ed oggi nelle rotazioni di coach Messina ad Eurobasket.
Mbakwe, che ha saltato le prime amichevoli dell’Auxilium Torino contro Derthona e Trento perchè ancora fuori condizione, smentisce anche qualsiasi problema alle sue ginocchia circolato in questi giorni.
Non sono ovviamente al top, ma sto bene. E stanno bene anche le mie ginocchia, visto che sul loro conto sono girate storie un po’ particolari. Che tipo sono? Un lottatore che non molla mai e uno che vuole prendere tutti i rimbalzi. Quando ero a Roma, una volta ne conquistai 21 stabilendo il mio record personale: quest’anno spero di batterlo.
Mbakwe ha infine parlato delle aspettative per la prossima stagione con l’Auxilium:
Credo che abbiamo il talento giusto per piazzarci tra le prime quattro o cinque squadre in campionato. Poter disputare l’Eurocup? Uno dei motivi per cui ho scelto Torino: sono quattro stagioni che ci gioco (raggiungendo i quarti di finale l’anno scorso con lo Zenit San Pietroburgo) ed è stimolante avere a che fare con alcune delle migliori squadre europee. Faremo bella figura anche lì, ne sono convinto.
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