Giovani Made in Italy: Federico Zampini, come cresce un playmaker di sistema

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Torniamo alla nostra rubrica sui prospetti italiani, che si stanno affacciando nella nostra realtà cestistica: per molti di questi giovani, la crescita a livello mentale e tattico in un mondo così distante come quello professionistico è parecchio in salita, soprattutto se la maturazione o l’emersione del giocatore in sé avviene quasi alla fine del proprio percorso giovanile. Il ragazzo di cui parliamo oggi si è trovato, in un anno, ad essere protagonista alle Finali Nazionali U20, con l’elezione nel miglior quintetto della manifestazione, ed essere un giocatore di sistema in una realtà come Roseto, quest’anno in difficoltà a livello di risultati, ma che punta sulla linea verde azzurra per risollevarsi. Il suo nome è finito anche sul nostro taccuino e abbiamo osservato il suo percorso finora: Federico Zampini.

FEDERICO ZAMPINI

NATO IL: 27/6/1999

DOVE: Perugia

SQUADRA: Roseto Sharks (Serie A2)

RUOLO: PG

Federico Zampini National stats (playersprofile.net)
Federico Zampini International Stats (realgm.com)

 

STORIA (raccontata dallo stesso giocatore a BasketUniverso): comincia a giocare a basket all’età di 6 anni, ispirato dalla figura paterna, in un paese vicino a casa, finché a 12 anni non arriva la chiamata dell’élite della provincia, ossia il Perugia Basket. Con la compagine perugina disputa le Finali Nazionali U14 a Bormio e l’Interzona U15 a Livorno, dopodiché arriva la chiamata dalla PMS Moncalieri. Da qui passano tre anni prima che arrivi la conquista del titolo U20 con l’elezione nel miglior quintetto della manifestazione e la chiamata per l’Europeo U18; dopo l’estate azzurra, ecco la prima occasione tra i professionisti, con la firma per l’ambizioso progetto di Roseto, assieme al compagno di squadra Giorgio Di Bonaventura. Nel corso degli anni, i miglioramenti sono arrivati soprattutto dal punto di vista fisico e tecnico, grazie alla crescita del tasso di competizione e alla qualità degli allenatori e della programmazione di quest’ultimi. Il livello del percorso si è alzato ulteriormente a Roseto, una realtà professionistica come rampa di lancio per giovani emergenti nel girone Est di A2, ormai banco di prova fondamentale per la gavetta di molti.  

 

FISICO: 190 cm per quasi 80 kg di peso. Ben inquadrato nel ruolo, è dotato di una grande esplosività negli scatti e nei cambi di passo, ha un buonissimo controllo del corpo ed è un giocatore molto mobile, con una elevata rapidità di piedi, tuttavia pecca di mancanza di agilità e velocità dei movimenti: questa lacuna pesa molto dal punto di vista della pericolosità offensiva, poiché il difensore riesce a contenere meglio le linee di penetrazione del perugino. 

 

TECNICA: possiede un palleggio ben controllato, duttile e rapido, ma è disarmante non tanto per battere l’avversario quanto più per creare una linea di penetrazione che possa muovere la difesa nel suo insieme; il primo passo, seppur efficiente, può migliorare. Il tiro è sicuramente uno dei punti più migliorati e in continuo progresso nel ragazzo in termini di range, costanza ed efficienza nel segnare, seppur sia raramente utilizzata: la meccanica è molto morbida e pulita, nonostante la incompleta estensione del braccio del tiro; non è particolarmente veloce, tuttavia è sempre corretta l’esecuzione in termini di scelte con quasi solamente tiri aperti presi. Il tiro dal palleggio è ancora in fase di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda scelte, controllo del corpo e meccanica del gesto, mentre dal passaggio e da fermo è quasi completamente automatizzato con percentuali in crescendo. Quando parte in penetrazione, va sempre fino in fondo per uno scarico vincente o un tiro in corsa molto produttivo in termini realizzativi, grazie a una buona tecnica e un discreto gancio. Il passaggio è sicuramente una delle armi più letali, abile nel trovare sempre il compagno nelle giuste zone di campo, ancora deve migliorare in alcune scelte. Non è particolarmente presente a rimbalzo, non essendo dotato di grande elevazione, mentre ha una buona applicazione del tagliafuori.

fiba.com

ATTACCO: diciamo che rispetto ai precedenti profili, abbiamo sotto mano un ragazzo non particolarmente propenso alla realizzazione, ma funzionante più da giocatore di equilibrio per i compagni con un buon QI cestistico. L’1vs1 è sicuramente disorientante, poiché nonostante un primo passo non particolarmente bruciante, costringe la difesa a muoversi, creando spaziature adeguate sia per attaccare il ferro che scaricare per i compagni, cosa che gli fa guadagnare spesso anche molti falli subiti; fa un buon utilizzo del pick&roll per scelta di soluzioni e tempistica dei passaggi. Sicuramente può migliorare la gestione del pallone, con l’adeguato sviluppo dal punto di vista tattico e mentale contro la difesa a uomo e a zona, oltre alla varietà di soluzioni nel suo repertorio offensivo, soprattutto il palleggio, arresto e tiro; spinge molto in transizione e contropiede, risultando molto più efficace come passatore che come finalizzatore, considerata la limitata velocità.

 

DIFESA: senz’altro un buon difensore, particolarmente aggressivo sulla difesa a uomo, con baricentro abbassato e mani sempre attive pronte a rubare palla, anche se sul pick&roll ancora fatica a restare a contatto con il difensore dopo il blocco, creando così una situazione di svantaggio per i compagni. Ha una discreta visione di gioco lontano dalla palla e buone capacità di stealing, merito di una notevole lettura delle situazioni offensive degli avversari e a un adeguato senso della posizione. Deve, come detto, migliorare nella difesa sul blocco e sicuramente le letture lontano dalla palla.

 

PERSONALITA’ (raccontata dallo stesso giocatore a BasketUniverso): sente di poter migliorare in termini di sicurezza e trovare più continuità, considerandosi più un playmaker di sistema a cui piace tenere la palla in mano.

 

Insomma abbiamo di fronte un ragazzo neofita della realtà professionistica italiana e che quindi necessita di trovare spazio e minuti, che può guadagnare tramite l’applicazione del duro lavoro quotidiano soprattutto dal punto di vista fisico e tattico: quest’anno a Roseto sarà un fondamentale banco di prova per intuire le reali capacità di un ragazzo emergente e che sicuramente può crescere ancora. Buona fortuna Federico!

 

IMMAGINE IN EVIDENZA: credits to fiba.com

 

Federico Gaibotti

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