Steph Curry dice la sua su Lonzo Ball: “Per fortuna non mi avete giudicato dalle prime 20 partite in NBA”

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Il leader dei Golden State Warriors Stephen Curry, ha voluto dire la sua sulla scelta n°2 al Draft 2017, il playmaker dei Los Angeles Lakers Lonzo Ball.

Lonzo è da diverse settimane al centro dell’attenzione, i riflettori sono sempre puntati su di lui e la pressione che l’ex UCLA ha sulle spalle è enorme: tanti lo criticano, ma tanti altri scendono al suo fianco. E’ proprio caso del due volte MVP Curry, che ha speso buone parole per il figlio di LaVar ai microfoni di ESPN:

E’ un rookie. Fa cose da rookie. Per tutta la stagione andrà incontro ad alti e bassi come qualunque altro rookie, e questo gli farà solo bene, è un modo per farsi le ossa, per fare esperienza, prima o poi troverà la sua comfortable zone e sarà in grado di rendere al meglio” dice la stella dei Warriors, “Ho sempre detto che Lonzo ha un enorme talento. Penso che ami la pallacanestro, sarà in grado di lottare e affrontare le avversità, avrà una grande carriera. Per fortuna non mi avete giudicato dalle mie prime 20 partite nella lega.

Ha voluto dire la sua anche l’altra stella dei Warriors, l’ex Thunder Kevin Durant:

Come ha detto Steph, Lonzo sta giocando come un rookie, sta cercando di capire il gioco, sta cercando di capire quale sarà la sua posizione. Questo lo sta rallentando, ma tempo al tempo, troverà una soluzione. Ha 19 anni e si sta comportando come qualunque altro 19enne. Giocare a Los Angeles non è facile, hai gli occhi di tutti addosso e tutti si aspettano il meglio subito. 

Infine una provocazione riguardo alle parole di LaVar Ball, che considera il figlio Lonzo migliore di Curry:

Non serve per motivarmi, mi fa solo ridere, e a volte ridere fa bene.

 

Matteo Gualandris

2 thoughts on “Steph Curry dice la sua su Lonzo Ball: “Per fortuna non mi avete giudicato dalle prime 20 partite in NBA”

  1. Postato da: Laura

    Lonzo Ball ha un solo problema: suo padre confused

    In poche parole stuck_out_tongue_winking_eye

    Però Curry è uno che può capire più di altri il ragazzo, essendo anche lui figlio di padre importante (sesto uomo dell’anno NBA nel 1994, quindi non l’ultimo degli sconosciuti) anche se non mediaticamente esposto. A parte gli atteggiamenti discussi la solfa è sempre quella del “figlio di papà” che deve due volte dimostrare il proprio valore per non passare per raccomandato.

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