Angelo Guaccio: “Ad Agropoli per crescere e per dare una mano con la speranza di una nuova chiamata in Nazionale”

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Foto Prospero SCOLPINI
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Angelo Guaccio, nasce a Rio de Janeiro nel 1988 da papà Salvatore, un salernitano nato nel quartiere Pastena di Salerno, volato ai piedi della statua del Cristo Redentore per avviare la sua azienda, dove conosce anche Adriana, futura mamma di Angelo. Ultimo di quattro fratelli, Mario, Andrea e Francesco, Angelo arriva in Italia all’età di 4 anni circa. “Mamma voleva conoscere l’Italia, racconta in esclusiva per BasketUniverso e, nel 2002, siamo sbarcati in questa stupenda terra senza riuscire più a lasciarla”. Angelo in quegli anni cresceva felice e studiava ma con la valigia  sempre dietro l’angolo. All’età di 10 anni si trasferisce, infatti,  a Ventimiglia, ai confini con la Francia, dove Salvatore lavorava nel settore immobiliare.  “Il basket non faceva parte della mia vita, continua Angelo, fino a quando, a 13 anni casualmente mi sono trovato a giocare a Bordighera, con la Rari Nantes. Li ho disputato due campionati di U15”. Due stagioni di alto livello tanto che viene visto dai dirigenti del Pool Loano, squadra della provincia di Savona che qualche anno prima aveva conquistato la promozione in serie C. “Nel primo anno ho fatto solo U17 élite in Liguria e le convocazioni in DNG (Divisione nazionale giovanile) con qualche minuto giocato in serie C”. Le buone prestazioni gli valgono, però, la riconferma anche per il secondo anno dove continua a giocare con l’ U17 , concentrandosi  sulla DNG e sulla C1, dove colleziona 17 presenze per 307 minuti giocati e 108 punti realizzati oltre a 79 rimbalzi, 20 assist, con una media del 58% ai tiri liberi e del 49% ai tiri da 2. “ E’ stato un grande anno, una bella esperienza che è servita a far crescere in me la passione per il Basket che adesso sento come ragione di vita, continua Guaccio.  Nella mia breve carriera devo molto a coach Stefano Zavaglio, un grande motivatore, uno che mi ha insegnato a crederci sempre e a coach Marco Prati, del Loano, che mi  ha insegnato praticamente tutto quello che fino ad oggi ho imparato. Mi ha sempre incitato e motivato cercando di farmi crescere, gradualmente”.

Foto Prospero SCOLPINI
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Ma per la giovane ala i viaggi non finiscono mai e a giugno 2015 di nuovo a fare le valigie, questa volta con destinazione Battipaglia, dove attualmente vive e studia, all’Istituto “ E.Ferrari”. Qui incontra coach Raffaele Porfidia, ex Juvecaserta, San Michele Maddaloni, Cassino e a settembre parte la nuova avventura con la maglia della Polisportiva Battipagliese PB 63, nella U18 e titolare in prima squadra. “A Battipaglia mi sono trovato benissimo, racconta Guaccio e ho affrontato anche l’altra squadra di Agropoli, il Cilento Basket, in una grande partita, persa per circa 16 punti, contro una corazzata imbattibile. Colgo l’occasione per ringraziare il sodalizio battipagliese per avermi dato l’opportunità di venirmi a misurare in una grande realtà come quella della Bcc Agropoli in A2. Cosi come sono grato a coach Paternoster e a tutti i dirigenti che mi hanno voluto qui nel cilento”. Nel corso dell’intervista Angelo da l’impressione di essere un ragazzo umile, pacato, misurato che sa di giocarsi una fetta importante del proprio futuro. Soprattutto un ragazzo capace di sottolineare sempre non tanto i suoi pregi quanto i suoi difetti e pronto a lavorare duramente per migliorarsi ed emergere in un mondo, comunque, difficile. La ciliegina sulla torta di questo breve ma intenso percorso sportivo arriva a dicembre 2015. “ Coach Capobianco, spiega Guaccio, ha voluto premiarmi convocandomi per il raduno della Nazionale Under 18, tenutosi a Roma dal 27 al 30 dicembre 2015, presso il centro preparazione Olimpica “Giulio Onesti”. E’ stata la mia prima vera esperienza in nazionale.  All’inizio ero un po’ teso per paura di fallire l’importante momento. Poi è andato tutto bene e credo di essere riuscito a convincerli con le mie doti migliori: caparbietà, tenacia e voglia di fare. Adesso spero di essere convocato per il raduno prima di Manheim, dove l’Italia si presenta come campione mondiale in carica”.GUACCIO NAZIONALE UNDER 18 BCC AGROPOLI

Come sei arrivato ad Agropoli? “Ho avuto questa grande opportunità e l’ ho colta al volo. A me è sempre piaciuto confrontarmi ed allenarmi con giocatori più grandi e più forti di me. Campioni veri come Roderick, Trasolini, Carenza e cosi via. Comunque devo essere sincero, confessa Angelo, è stato mio padre a insistere, a spingermi, a motivarmi e adesso posso dire che è andata anche meglio di quello che avevo immaginato”.

Come sei stato accolto dal nuovo ambiente, dai compagni, dal coach Paternoster?

“ Un mondo nuovo, stimolante: una montagna altissima da scalare dove, però, sono tutti disponibili, simpaticissimi, pronti a darmi consigli. Non ho avuto modo di parlare con tutti. Ho parlato molto con Tavernari, brasiliano come me e un po’ anche con Di Prampero. Spero di poterlo fare anche con Bolpin più vicino a me come età. Per adesso un’esperienza entusiasmante. Coach Paternoster è motivatissimo, scrupoloso, non lascia nulla al caso e so che da molto spazio anche ai più giovani”.

Pensi di poterti inserire facilmente in questo campionato, quali sono le tue caratteristiche?

“Sinceramente non so. E’ la prima volta che mi confronto con una realtà cosi importante. Tra l’altro Agropoli è la squadra rivelazione del campionato, terza in classifica, qualificata alla final eight di Coppa Italia. Fino ad oggi ho potuto fare molto affidamento sul mio fisico e ricoprire più ruoli. Prendo molti vantaggi spalle al canestro, anche se preferisco fronteggiare, attaccare uno contro uno e creare per me o per i compagni. Ho delle discrete percentuali al tiro. Comunque tutto da verificare in questo nuovo campionato”.

Domenica sarai a Rieti e potrebbe capitare che coach Paternoster ti butti nella mischia. Sarai pronto?

“Per adesso non ci penso cosi come non credo di bruciarmi perché mi sento pronto per potermi cimentare a questi livelli. Ho scelto questa strada e devo essere pronto, sicuro. In questi 5 anni ho migliorato tantissimo il mio basket e non ho paura di dover lavorare duramente per migliorarlo ancora e ancora e ancora. Approfittando pure di quanto mi insegneranno il coach e i miei compagni e senza esitare nel prendermi le mie responsabilità. Se sarò chiamato in causa  starò attento a non commettere stupidaggini e a fare cose semplici e utili. Io sono l’ultimo arrivato, il più giovane e devo essere bravo e concentrato per guadagnarmi la fiducia della squadra”. E qui viene fuori la determinazione e l’umiltà di questo giovane cestista. “ Non ho grosse qualità tecniche, ne sono cosciente. Per non farmi mettere sotto da quelli più forti di me ho sempre fatto leva sulla grinta, sulla cattiveria, sulla decisione. Se voglio nutrire ambizioni di carriera non posso esitare o avere incertezze”.

Cosa senti di poter dire ai tifosi della Bcc Agropoli che oltre ad essere caldi in casa seguono numerosi la squadra anche in trasferta?

Che io darò sempre il mille per mille per questa maglia, cercando cosi di conquistarmi qualche minuto di partita per poter dare il mio piccolo contributo e rendermi utile. Ma se coach Paternoster non dovesse ritenermi pronto per giocare darò comunque il massimo anche in panchina, con grande tranquillità e disponibilità. Un coach della sua esperienza sa bene come impiegare un giocatore, soprattutto se alle prime armi come me.

Immagine in evidenza: foto Prospero SCOLPINI

Saverio Prota

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