I New York Knicks nelle scorse ore hanno inviato una contestazione alla NBA per il finale della gara contro gli Houston Rockets. Col punteggio in parità, sulla sirena è stato fischiato un fallo su tiro da tre a Jalen Brunson, mandando in lunetta Aaron Holiday che ha consegnato la vittoria ai texani. Subito dopo la partita sono stati gli stessi arbitri NBA a tornare sui propri passi ed ammettere che quel fallo non sarebbe dovuto essere fischiato: la partita sarebbe quindi terminata 103-103 e sarebbe stata decisa al supplementare.
Di solito queste contestazioni non trovano accoglienza dalla Lega, ma stavolta potrebbe essere diverso vista l’importanza dell’errore e il fatto che sia stato effettivamente certificato. Nella storia NBA, è successo solo 6 volte che una protesta venisse accolta e la gara, o meglio parte di essa, venisse rigiocata.
28 novembre 1952, Milwaukee Hawks vs. Philadelphia Warriors
La vittoria all’OT di Milwaukee venne cancellata dalla NBA per un errore degli Hawks nelle sostituzioni una volta rimasti con soli 4 giocatori disponibili a causa dei falli. Fu la prima protesta accolta dalla NBA e la gara venne interamente rigiocata in campo neutro, a Pittsburg, oltre 3 mesi dopo. Il 6 marzo 1953 a trionfare furono però i Philadelphia Warriors, sempre al supplementare.
6 novembre 1969, Atlanta Hawks vs. Chicago Bulls
Anche qui Hawks protagonisti, stavolta dopo il trasferimento ad Atlanta. I Bulls denunciarono alla NBA la mancata convalida di un tap-in sulla sirena che avrebbe fatto terminare il quarto quarto in parità. In assenza di instant replay, gli arbitri giudicarono il canestro fuori tempo massimo, ma sbagliando. La partita venne ripresa sul 124-124 con un solo secondo da giocare oltre 3 mesi dopo, l’8 febbraio 1970. Ovviamente gli Hawks non segnarono, ma vinsero comunque la gara al supplementare 142-137.
3 dicembre 1971, Cleveland Cavaliers vs. Buffalo Braves
I Cleveland Cavaliers si rivolsero alla NBA dopo aver perso la partita 91-90, per non aver potuto utilizzare un ultimo timeout con 4 secondi da giocare. La NBA deliberò che i 4 secondi finali si sarebbero dovuti rigiocare, con i Cavs in possesso della palla per una potenziale vittoria. Il re-match si disputò meno di 3 settimane dopo, ma il tentativo di Cleveland fu un buco nell’acqua: i Cavaliers non segnarono e l’incontro si concluse col punteggio “originale”: 91-90 per Buffalo.
14 novembre 1973, Indiana Pacers vs. San Antonio Spurs
Gli Spurs si lamentarono con la NBA per una violazione dei 10 secondi (l’antenato della violazione degli 8 secondi) fischiato nell’ultimo minuto di gioco. Fu verificato l’errore nella chiamata arbitrale e la partita fu giocata poco più di 2 settimane dopo a partire dagli ultimi 30 secondi del quarto quarto. San Antonio era in vantaggio 83-81, ma a differenza della “partita originale”, in cui gli Spurs alla fine avevano perso 83-84, la partita qui andò ai supplementari e furono proprio i texani a prevalere su Indiana 95-90.
7 gennaio 1976, New York Nets vs. Virginia Squires
New York protestò perché Willie Wise di Virginia fu fatto rientrare in campo dopo che non aveva partecipato ad una palla a due lamentando un infortunio. Il giocatore era alto “solo” 1.96m ed è facile intuire che Virginia se ne sia approfittata per schierare qualcuno di più alto. Mancavano ancora oltre 7′ da giocare nel terzo quarto, ma la NBA decise comunque di far ri-giocare quasi tutto il secondo tempo. La “seconda partita” si giocò il 26 gennaio e a Wise non fu permesso di partecipare. Alla fine, come in origine, fu comunque Virginia a vincere: 107-100 invece che 112-89.
8 novembre 1978, New Jersey Nets vs. Philadelphia 76ers
Questa ha del comico: l’arbitro Richie Powers fischiò 3 falli tecnici a Kevin Loughery, coach dei Nets, invece che espellerlo dopo il secondo. Nonostante i Sixers avessero vinto quella partita, la NBA decise che si dovesse ri-giocare a partire da 5:50 nel terzo quarto, con Philadelphia a +3. Fortunatamente, anche nella seconda partita furono i 76ers a vincere 123-117.
30 novembre 1982, Los Angeles Lakers vs. San Antonio Spurs
Con 3 secondi da giocare e San Antonio a +2, agli Spurs fu fischiata una violazione su una finta di Norm Nixon mentre tirava un libero. Alla fine i Lakers erano riusciti a pareggiarla e vincerla all’OT, ma la NBA decretò che la gara si sarebbe dovuta rigiocare con 3 secondi sul cronometro e Nixon in lunetta per il secondo tiro libero. Il re-match venne fissato addirittura in aprile, oltre 5 mesi più tardi, e stavolta furono gli Spurs a prevalere nei regolamentari: Nixon sbagliò il libero e la gara si concluse 117-114.
19 dicembre 2007, Miami Heat vs. Atlanta Hawks
Ultimo caso, ovvero il più recente. Gli addetti alle statistiche della Philips Arena di Atlanta segnalarono 6 falli a Shaquille O’Neal, estromettendolo dalla partita nonostante in realtà ne avesse commessi solo 5 con 59.1 secondi da giocare nel supplementare e gli Hawks a +3. La NBA decise che si sarebbe ri-giocato il finale l’8 marzo 2008: data in cui Shaq non faceva nemmeno più parte degli Heat, visto che era stato ceduto a Phoenix circa un mese prima. Il risultato non cambiò: invece che 117-111, Atlanta vinse 114-111.
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