E’ finito oggi il torneo di Sarajevo, competizione amichevole svoltasi nel capoluogo della Bosnia; gli azzurri hanno chiuso al terzo posto, con un bilancio di due vittorie e una sconfitta – come Bosnia e Montenegro. A parità di punti, è stata la differenza canestri ha decidere la classifica. Il raduno è stato caratterizzato dal caso-Hackett di cui si è detto ormai tutto, ma spostiamo il nostro focus sul parquet e analizziamo brevemente le partite degli azzurri una ad una…
Italia – Montenegro 60 – 76
L’esordio della squadra di Pianigiani in quel di Sarajevo è tutto meno che positivo. Il primo quarto è un disastro: a Datome e compagni non entra niente e i montenegrini ne approfittano volando via. La timida reazione degli azzurri non riesce ad evitare il divario pesante già all’intervallo (26-40) e quella leggermente più vigorosa nel terzo periodo non può nulla per fermare un ispirato Golubovic. Il punteggio al termine del match è eloquente, con la nostra nazionale fuori dai giochi sin dall’inizio dell’ultimo periodo. Dato impressionante per l’Italia è la percentuale di tiri da tre punti andati a segno: il 9.5% (2/21)!
Di questa partita coach Pianigiani dirà <<Dobbiamo imparare a soffrire, a dare valore ad ogni singolo possesso e non accontentarci mai. >> Vero, troppe occasioni sprecate e bruttissima l’incapacità di raddrizzare una serie storta di tiri: soprattutto nel primo tempo l’Italia ha trovato molti uomini smarcati, si è guadagnata parecchi open-looks, ma è stata incapace di metterli a segno. Incappata nella serie negativa, nessun giocatore è riuscito ad invertire la tendenza della nazionale, segno che la squadra deve ancora maturare.
Bosnia Erzegovina – Italia 70 – 75
Il giorno seguente Datome & Co. si riscattano contro i padroni di casa, nelle cui file milita un certo Mirza Teletovic. La nazionale si aggiudica una bella partita, tesa e combattuta fino agli ultimi istanti. Si gioca punto-a-punto praticamente per 35′, con entrambe le squadre che si affidano ai propri assi NBA: Datome è il top-scorer degli azzurri con 21 punti, mentre dall’altra parte ogni possesso passa dalle mani di un Teletovic da 15 punti. La differenza tra i due giocatori sta però – più che nel punteggio – nelle percentuali al tiro. Datome fa registrare un discreto 8/18 dal campo, mentre il suo antagonista viene limitato dall’arcigna difesa azzurra (3/15 al tiro, 2/10 dalla lunga distanza. Nei minuti finali è proprio il Gigione ha respingere l’assalto della Bosnia, che esce sconfitta di misura.
Si tratta di una buona serata per la nazionale, che mostra livelli di intesa ben maggiori di quanto fatto vedere nel primo incontro. Questa prova contro un avversario anche leggermente superiore è indicatore del fatto che la sfortuna, nella prima partita, era stata tanta.
Italia – Bielorussia 89 – 77
Infine, l’Italia ha battuto non senza qualche difficoltà di troppo la modesta Bielorussia, fanalino di coda del piccolo torneo. Gli azzurri cominciano benissimo, ma pagano una panchina non troppo lunga a causa di alcuni acciacchi e panchine precauzionali e nel secondo quarto i bielorussi prendono addirittura il vantaggio. Ci pensano poi il solito Datome (26p) e il neo-acquisto del Galatasaray Pietro Aradori (25) a raddrizzare l’incontro e ad indirizzarlo verso il successo del Tricolore, che in virtù della vittoria e della differenza canestri si deve accontentare della piazza d’onore sul podio di Sarajevo.
La partita è stata vinta in scioltezza, è vero, ma alcune perplessità rimangono per la leggerezza con cui è stato gestito il vantaggio nel secondo quarto, quando la Bielorussia – non certo un avversario irresistibile – è riuscita a riprendere il controllo del match. La nota positiva è la reazione di carattere dei ragazzi di Pianigiani, che al rientro dagli spogliatoi hanno riportato lo score sui binari giusti.
Il bilanco del torneo da parte dell’head coach della nazionale è stato il seguente:
<< Mi è piaciuto l’approccio dei ragazzi che hanno proseguito il discorso di ieri sera contro la Bosnia. Stasera abbiamo dovuto fare a meno di Cervi per un risentimento e Cusin ha giocato pochi minuti. Senza taglia fisica e brillantezza facciamo fatica ma siamo stati bravi a non innervosirci nel momento più complicato del match nel secondo tempo. Abbiamo bisogno di tutti, anche di chi entra in campo per pochi minuti perché questo è il nostro gioco e la nostra identità. Questo torneo ci fa capire che in Europa ogni possesso conta e fa la differenza. La gara sbagliata contro il Montenegro di fatto ha decretato il nostro terzo posto per la classifica avulsa e questo è un buon insegnamento per giocatori con poca esperienza europea. Non dobbiamo mollare mai. >>
Italia promossa, dunque, ma non senza qualche rimprovero… Bisogna lavorare ancora molto per arrivare alle qualificazioni di Eurobasket 2015 pronti per affrontare avversari del calibro di Russia e Svizzera.
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