Alla scoperta della Siena che verrà

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La Montepaschi Siena si presenterà ai nastri di partenza del prossimo campionato ancora con il ruolo di Campione d’Italia in carica. Mica poco per una squadra che era stata completamente rivoluzionata nel roster, per di più con un budget ridotto e che presentava un nuovo head coach. Un anno dopo la situazione si è ripresentata nelle medesime condizioni: un budget ancor più striminzito, un nuovo cambio di testimone interno in panchina e una serie di nuovi giocatori che dovrà ambientarsi in fretta e tentare di proseguire la striscia vincente della squadra toscana.

Tutti i dubbi che questo mercato si sta portando dietro saranno sciolti nella giornata di lunedì 26 agosto dove la squadra sarà presentata tutta assieme ed in particolar modo i nuovi arrivi. Nonostante la scarsità di notizie ufficiali giunte in questi mesi, si sa ormai quali sono stati i colpi messi a segno dal presidente Ferdinando Minucci.  Quest’ultimo, nonostante la poca liquidità a disposizione rispetto alle ultime stagioni, è stato in grado di allestire un buon team, ingaggiando cinque americani di sicuro valore: Taylor Rochestie, Kim English, Othello Hunter, Erick Green e Josh Carter.  Non tutti forse sono dei nomi noti al pubblico ma il loro rendimento negli ultimi anni si erge a sicura garanzia.

Partendo dal primo, è probabilmente il giocatore più noto per gli amanti del basket nostrano. Playmaker con passaporto montenegrino, si è messo in evidenza da gennaio in quel di Biella, finendo la stagione con 13.4 punti di media e 2.6 assist, senza però evitare la retrocessione. Nella parte iniziale della stagione si trovava in Spagna al Baskonia. Completa un pacchetto di play-guardie da ricostruire quasi interamente dopo gli addii di Brown, Rasic, Christmas e Janning. Sarà l’unico non presente lunedì poiché impegnato con la sua nazionale nella preparazione dell’Europeo.

Taylor Rochestie, ultimo tassello (per ora) della nuova Montepaschi

Nella posizione di play Siena si era già cautelata oltre che con la riconferma di Hackett, con l’ingaggio di Erick Green, promettente talento di oltre oceano selezionato nell’ultimo draft Nba dai Denver Nuggets con la chiamata numero 46.  Ragazzo classe 91, è stato il miglior realizzatore dell’ultima NCAA con la franchigia di Virginia Tech con la quale ha collezionato 25 punti di media. Cifre paurose per una ragazzo che non ama l’arte del passaggio quanto quella del tiro. Capace di segnare in qualsiasi modo grazie a delle buone capacità di corsa e accelerazione tanto da meritarsi l’appellativo “The scoring machine”, l’esperienza italiana gli sarà utile per disciplinarsi oltre che nella lettura del gioco anche in difesa. Sarà sicuramente un’arma offensiva pericolosa per i mensanini da disciplinare però in un contesto qualitativo più alto ed esigente della sua squadra di college.

Da play a guardia il passo è breve ed eccoci dunque alla presentazione di Josh Carter. Giocatore in grado di ricoprire anche il ruolo di ala piccola, si è messo in evidenza l’anno scorso in Russia allo Spartak San Pietroburgo, squadra con la quale ha tenuto una media di 11.5 punti e 3.0 rimbalzi, alzandola soprattutto nelle sfide di Eurocup.  Precedentemente aveva fatto ancora meglio in Israele con la canotta del Maccabi Ashdod con la quale aveva raggiunto e superato i 17 punti di media. A differenza di Green risulta essere un giocatore più completo, bravo sia nel tiro che nella penetrazione. Possiede una buona visione di gioco ed è anche utilissimo in difesa dove può sfruttare la lunghezza dei suoi arti superiori. Non ama molto tenere la palla a terra e queste sue caratteristiche oltre che l’esperienza nel basket europeo, gli permetteranno  forse di inserirsi prima degli altri nel meccanismo di Crespi.

Chi di esperienza in campo europeo non ne ha affatto è Kim English, 25enne proveniente dai Detroit Pistons, che lo scelsero nel draft 2012 con la 44esima chiamata. Giocatore molto duttile capace di occupare tutte le posizioni dalla 2 alla 4, ha giocato per ben 44 volte lo scorso anno in NBA, assemblando  9.9 minuti e 2.9 punti di media. Desideroso di avere un ruolo più da protagonista in Europa, ha avuto modo di mostrare le sue qualità, giocando 3 partite in D-League con i Fort Wayne Mad Ants nelle quali è arrivato a 18 punti, 5 rimbalzi e 5.7 assist di media. Dovrà condividere il con Carter il compito non semplice di sostituire David Moss, leader storico della squadra sia in campo che fuori.

Oltre le numerose correzioni nel settore esterni, era necessaria un’aggiunta di valore sotto canestro ed è per questo che è arrivato l’accordo con il centro Othello Hunter che sembrava invece vicino ad Avellino. Visto in Italia con la maglia di Sassari nella stagione 20102011, nell’ultimo anno ha iniziato a Valladolid in Spagna con medie molto buone (13 punti e 6.8 rimbalzi), per poi migliorarle sensibilmente nel meno qualitativo campionato cinese con i Jiangsu Dragons (23.8 e 13). Giocatore in continuo miglioramento, ha aggiunto negli anni alle qualità naturali di atletismo ed energia anche una buona tecnica di tiro sia dalla media distanza che da 3. Possiede inoltre un pregevole gioco di post: caratteristiche che possono seriamente renderlo il nuovo centro dominante del campionato.

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Othello Hunter si appresta a giocare la sua seconda stagione in Italia

Oltre questi nuovi arrivi non bisogna però dimenticare i due giovani riportati alla base: David Cournooh e Mattia Udom. Entrambi provengono da una stagione positiva a livello personale (rispettivamente a Bologna e Firenze) anche se è da verificare quanto minutaggio potranno avere nelle rotazioni future. Ci sono comunque delle rosee aspettative su entrambi. 

Per quanto riguarda il fronte delle conferme e delle partenze, l’ambiente senese è stato destabilizzato nelle ultime ore dalle voci su un abbandono della squadra dello storico capitano Marco Carraretto e del lungo Kristjan Kangur. Entrambi sembravano aver accettato una decurtazione, come Hackett, del loro attuale ingaggio perciò ancora non si conoscono esattamente le cause dei possibili divorzi. Il primo potrebbe accettare una lauta proposta proveniente da Verona, squadra che punta ad entrare presto nell’ elité  del basket italiano, mentre per il secondo si è addirittura ventilata un’ipotesi che porta a Milano. Da capire se l’addio ci sarà (come sembra) e se le cause sono di natura economica o tecnica. Chi di sicuro non fa parte più del progetto bianco-verde è Sanikidze: il giocatore non rientra nei piani di Crespi e si sta cercando una squadra che si accolli il suo oneroso contratto per l’ultimo anno rimanente. Probabilmente, stando così le cose, un trasferimento di Kangur costringerebbe Minucci a tornare sul mercato per un nuovo lungo, essendo la squadra parecchio leggera sotto le plance, nonostante le conferme di Ortner e Ress. [banner]

 

 

Bernardo Cianfrocca

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