Anche Steve Kerr risponde a Trump: “Sei tu che dovresti onorare la Casa Bianca”

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Sono ore molto accese sull’asse San Francisco-Washington, ma poco ha a che vedere col basket giocato: dopo che ieri il presidente Donald Trump ha revocato l’invito di visitare la Casa Bianca, in qualità di campioni NBA, dei Golden State Warriors è infatti scoppiato il caos. Praticamente mezza Lega si è schierata a favore degli Warriors e di Stephen Curry, menzionato proprio da Trump nel proprio tweet per l’avversione dimostrata nei confronti della sua figura, e anche Adam Silver si è detto un sostenitore di questi comportamenti da parte dei giocatori.

Oggi ha parlato anche Steve Kerr, coach degli Warriors, che ha, come era prevedibile, preso le difese dei propri giocatori e della propria organizzazione:

Sono stato abbastanza fortunato da incontrare i presidenti Reagan, entrambi i Bush, Clinton e Obama. Non ero d’accordo con tutti loro, ma è stato facile mettere da parte la politica perché tutti possedevano grande rispetto per il proprio lavoro, oltre che l’umanità derivante dall’essere un rappresentante pubblico in un’incredibile posizione di potere, facendo le veci di 300 milioni di persone. Ed è questo il problema ora. Nel suo tweet per Steph, Trump ha parlato di onorare la Casa Bianca ma, davvero, non sei tu, signor presidente, che dovresti farlo? E dovresti farlo attraverso la compassione e la dignità, dovresti essere superiore alla mischia. Lui invece la sta causando.

Francesco Manzi

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