Auxilium Torino: si può solo migliorare

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MANITAL AUXILIUM TORINO voto 6

white mancinelli torino

Più che descrivere la stagione appena conclusa, il voto premia il raggiungimento dell’obiettivo salvezza, anche se con meno tranquillità di quella pronosticata, ed è un incoraggiamento per la stagione a venire. Un anno fa Torino festeggiava il ritorno nella massima serie dopo 22 anni ed oggi, dopo un campionato pieno di difficoltà, festeggia nuovamente, consapevole di dover imparare molto dagli sbagli commessi.

Per tirare le somme, bisogna ripercorrere tutti gli errori e tutte le difficoltà che hanno caratterizzato la stagione della Manital. Il primo passo, che si è poi rivelato falso, è stato quello di riconfermare il blocco italiano (più Miller) che aveva conquistato la promozione. Bechi, al quale vanno comunque riconosciuti meriti per la vittoria della LegaDue, aveva già dimostrato evidenti limiti nella gestione dello spogliatoio e nella creazione di gioco; il tutto senza essere mai stato completamente accettato dalla piazza.

ebi torinoAl coach, va aggiunto poi il gruppo di connazionali che scendeva effettivamente in campo. Bruno Mascolo, giovane di ottime speranze che ha trovato pochissimo spazio vista anche la situazione di classifica della squadra, tant’è che ha concluso la stagione ad Agrigento e dunque rappresenta un tesseramento sprecato. Tommaso Fantoni, capitano incondizionatamente amato dai tifosi sceso sul parquet solamente in 11 occasioni, su 30 disponibili, per 9 minuti di media, e che dunque rappresenta un altro tesseramento sprecato. Il trio Mancinelli-Rosselli-Giachetti, giocatori ormai sul finire della carriera che non hanno sfigurato ma che iniziano a sentire il peso della carta di identità. L’altro reduce della promozione, Ian Miller, si è dimostrato troppo discontinuo per la Serie A, si è reso protagonista della vicenda “discoteca” con Dyson ed ha terminato la stagione a Verona: non l’investimento migliore.

Già dai primi allenamenti si è capito che non sarebbe stata un’annata semplice, visto l’immediato infortunio del giocatore rivelatosi poi uno dei migliori del campionato, DJ White.

Tra giocatori che vanno (vedi Robinson, Ivanov e l’ex Duke, Dawkins, sul quale ci sarebbero da scrivere pagine, tenendo conto del rendimento, del suo passato e della sua fuga in America a metà stagione) e giocatori che vengono (Dyson, Goulding, Kloof, Eyenga), è stato difficile, se non impossibile, lavorare serenamente sul campo.

Il maggior indiziato a pagare per questi sbagli, che nel caso in cui non fosse arrivata la salvezza sarebbero stati definiti “fallimento”, sembra essere Renato Pasquali. Il direttore generale pare avere le valigie in mano con l’accusa di aver messo insieme una squadra formata da grandi nomi ma che molte volte ha dato l’impressione di non essere dedita alla causa.

Nonostante errori e critiche, ora l’Auxilium dovrà ripartire dal punto positivo di maggior rilevanza: la conquista della salvezza. Visto il 15esimo posto di quest’anno, l’unica possibilità è quella di migliorare, ma per farlo sarà fondamentale non commettere gli stessi sbagli, a partire dalla formazione del roster in estate. Una cosa è sicura: Torino ha riassaporato la Serie A dopo 22 anni e non ha nessuna intenzione di lasciarsela scappare di nuovo.

 

Simone Soranzo
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