Pietro Basciano: “L’Est non è più forte dell’Ovest, la Coppa lo ha dimostrato”

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Pietro Basciano, ha espresso la sua opinione riguardo la Coppa Italia, organizzata dalla sua Lega, attraverso le colonne de Il Corriere dello Sport Stadio, rispondendo alle domande di Andrea Barocci.

Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni più importanti.

Sulla sede della manifestazione:

«Aver affidato a Jesi la gestione organizzativa della Coppa Italia ha fatto sì che venissero coinvolti sia il comune che la regione: in passato, prima a Rimini e poi a Bologna, non era stato possibile. Questo ha portato benefici economici ma non solo. Dal punto di vista tecnico si è notata una continua crescita, tanto in B che in A2, del gioco: in una partita secca ogni formazione ha dimostrato di potersela giocare…».

Riguardo, invece, alla vittoria di Tortona in Coppa:

«Tortona (…) ha ben lavorato e programmato questa crescita. Chiaro che l’arrivo di uno sponsor come la Bertram ha facilitato tutto, però va dato atto ai dirigenti di aver governato al meglio la crescita del club sino all’esplosione vista a Jesi. Il suo successo io non lo considero una sorpresa…»

Poi sulla presunta discrepanza tra Est e Ovest:

«Si è sempre detto che il girone Est è più forte di quello dell’Ovest. Opinione smentita dalla Coppa Italia (…). E’ il campo che decide chi è il migliore. Comunque io tutto questo sbilanciamento tra i due gironi non l’ho mai visto. Probabilmente l’Est è solo più equilibrato…».

Infine sulla scelta di alcune squadre di Serie A2 di rinunciare ad affidarsi solamente agli stranieri:

«…Non c’è la ricerca ossessiva dell’americano al quale dare la palla. Il privilegio della A2 sta nel fatto che alla base c’è una scuola tecnica buona. E in ogni club ci sono almeno due giocatori di esperienza che riescono a trasmettere le indicazioni del coach ai giovani. (…) La crescita della A2 si vede non solo nella preparazione della partite, ma anche nel lavoro di squadra con i dirigenti. Ecco, io continuo a ripeterlo alle società, investite su dirigenti e allenatori: sono quelli che fanno “girare” le squadre».

 

Fabio Silietti

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