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Basket 3×3: ecco il perché di un successo scritto

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Le innovazioni nello sport spesso vengono accolte in maniera fredda, se non in maniera assolutamente negativa. Non è questo, però, il caso del basket 3×3. Questa particolare disciplina ha appassionato ed incuriosito sin da subito gli amanti dello sport e non solo.

La consacrazione ufficiale è avvenuta durante le Olimpiadi di Tokyo 2020: proprio durante questa importante competizione, questa variante del basket tradizionale ha ottenuto un riscontro impressionante. In realtà, il 3×3 è praticato da oltre dieci anni, già come disciplina riconosciuta a livello internazionale; le Olimpiadi però ne hanno aumentato l’appeal e hanno contribuito a renderla ancor più nota nel mondo.

Regole di base

Leggendo le informazioni sulla storia del Basket, si può notare come le regole siano spesso soggette a variazioni e vengano rimaneggiate nel corso del tempo. Per quanto riguarda il basket 3×3, le regole sono particolarmente legate allo streetball, che viene giocato nei campetti di tutto il mondo. Di fatti, si gioca solo su una metà del campo tradizionale di basket (quindi soltanto ad un canestro) e viene utilizzata una palla che è leggermente più piccola di quella classica.

I giocatori sono, come facile intuire, tre per ogni squadra e un quarto giocatore per squadra è presente in panchina. Il match dura in totale 10 minuti oppure termina non appena una delle due squadre raggiunge i 21 punti. Per quanto riguarda i tiri, quello che generalmente vale 2 punti nel basket tradizionale, in tal caso vale 1 punto; quello da 3 punti vale 2 (si parla di oltre 6,75 m).

Ovviamente, giocandosi a metà campo è considerata anche metà del tempo per concludere un’azione: no 24 secondi, ma 12. Il tempo viene interrotto per le sostituzioni, nonché per i tiri liberi e per i time-out (uno a disposizione per ogni squadra, per un totale di 30 secondi). Per tirare è necessario avere la palla tra le mani oltre l’arco; se la palla viene recuperata, rubandola all’avversario, allora è necessario prima uscire dalla linea per poter tirare o rigiocare. Le palle contese vengono assegnate alla difesa; mentre i tiri liberi vengono assegnati solo dopo un fallo o al raggiungimento di 7 falli complessivi.

Una storia particolare

Chi ama questo sport o comunque ha un minimo di conoscenza dello stesso, sa quanto il 3×3 possa rappresentare un’alternativa divertente e innovativa, ma non del tutto nuova. La variante dello sport classico, infatti, è nata difatti nel quartiere “nero” di New York, Harlem. Lì sono decine di anni che viene praticato in strada: le classiche partitelle che vengono giocate in strada sono poi diventate delle vere e proprie attività ufficiali.

La sua diffusione e il suo successo l’hanno portato a diventare uno sport riconosciuto anche dalle organizzazioni olimpiche. Si tratta del classico esempio di come una tradizione popolare possa diventare di per sé qualcosa di ufficiale e capace di attirare ancora più attenzioni mediatiche. Con il successo del 3×3, che possiamo definire un successo già scritto, l’appeal della pallacanestro ne ha solo giovato.

Redazione BasketUniverso

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