Brian Scalabrine a Milano: “Sfiderei anche Kobe o Lebron, a Treviso mi avevano dedicato un coro…”

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I Boston Celtics sono a Milano, martedì sera giocheranno al Mediolanum Forum contro l’Olimpia la propria prima partita di preseason, valevole per gli NBA Global Games 2015. Al campo di allenamento di Piazzale Lotto ci si aspettava di incontrare i vari Isaiah Thomas, Jared Sullinger, Kelly Olynyk, coach Brad Stevens e tutti gli altri. Un po’ meno Brian Scalabrine, nientepopodimeno che il White Mamba, sul posto come broadcaster, giornalista TV per Comcast SportsNet (CSN).

Anche Scal ha rivolto le proprie domande ai giocatori, ma poi è stato il suo turno. Tra foto e selfie qua e là, l’ex giocatore di Nets, Celtics e Bulls, un anello NBA e un’esperienza italiana a Treviso durante il lockout, si è dimostrato disponibilissimo, nonostante il suo lavoro ora non sia quello di rispondere agli interrogativi, bensì di porli.

Gli Spurs sono la squadra in cui avrei voluto giocare, basta vedere quanto hanno successo da così lungo tempo, mi sarebbe molto piaciuto far parte di quell’organizzazione per vedere come quei giocatori si allenano, si preparano, come riescono a convincere a far fare dei sacrifici per restare, ad esempio Tim Ducan o David West. Credono così tanto nell’organizzazione da rinunciare a molti soldi.

E’ poi lo stesso White Mamba a richiamare di sua spontanea volontà un coro che gli era stato dedicato a Treviso, in dialetto: “Oooohhh, Scalabrine! Cavei rossi, birra in man…”

Cosa vuol dire? […] Oh, capelli rossi, birra in mano? Amo il caffè, in realtà non bevo molta birra, al contrario di quello che la gente pensa. Il coro sarebbe dovuto essere “Capelli rossi, cappuccino in mano”.

E sul Challenge contro l’altro Mamba, il Red Mamba (Matt Bonner) e la possibilità di giocarne uno contro il Black Mamba, Kobe Bryant, ha risposto proprio ai microfoni di BasketUniverso:

Certo che giocherei contro Kobe, sfiderei chiunque, non mi importa chi sia. Giocherei uno-contro-uno contro Lebron James se lui volesse. Nessuno mi fa paura, con il Red Mamba abbiamo giocato a “Knockout”, sai, tirare, fare i layup, eccetera. Siamo andati avanti per tre minuti di fila senza avere un vincitore, finché non mi sono stancato. Lui è in una migliore forma rispetto a me, Bonner ancora gioca, io sono un broadcaster. Potrei andare per strada oggi, qui in Italia, e mettermi a giocare.

Francesco Manzi

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