Dopo aver giocato tutte e 27 le partite iniziali della sua squadra ed aver accumulato più fatica di qualunque altro giocatore di 36 anni della lega (ricordiamo che ad esempio giocatori come Tim Duncan e Manu Ginobili, che di anni ne hanno rispettivamente 38 e 37, vengono sistematicamente tenuti a riposo da coach Popovich), Kobe, è stato tenuto fuori per 3 partite consecutive per cercare di ricaricare un po’ le batterie.
Nelle due partite consecutive al suo ritorno, i Lakers, hanno potuto riabbracciare un Bryant leggermente diverso che ha incrementato la sua efficienza e le sue medie.
Andiamo a dare un occhio alle medie di Kobe durante la regular season:
Bryant è sempre stato un giocatore accentratore e lo dimostrano i numeri dei tiri presi dal campo in carriera, in questa regular season in particolare tira di media più di ventun volte a gara, dispensando 5.2 assist e catturando 5.4 rimbalzi.
Andiamo adesso a vedere le medie delle ultime 5 partite, nelle quali Kobe ovviamente ha giocato solamente 2 volte:
Da questi numeri spicca come i numeri di assist e rimbalzi sono quasi raddoppiati e anche le percentuali hanno giovato dei tre turni di riposo, perchè Kobe è passato dal 37% stagionale ad un 47% sintomo di un “black mamba” più attento alla scelta del tiro, ma soprattutto più altruista verso i compagni.
Ma non solo, perchè Bryant nelle ultime due gare ha preso in totale lo stesso numero di tiri che prima prendeva in una partita singola (21), ma ciò pare che non sia una strategia di gioco precisa, ma più un adattamento offensivo dettato dalle difese avversarie.
Coach Byron Scott commenta così a riguardo:
L’esperimento sembra che stia funzionando e che stia portando i suoi frutti. Andremo avanti così e vedremo come andrà a finire. Quando però voi (giornalisti/analisti ndr) dite che questo è nuovo Kobe, questo non è un nuovo Kobe. Questo è un ragazzo che sta facendo sempre le stesse cose da 19 anni. Martedì contro Denver ci sono state molte occasioni in cui Bryant è stato raddoppiato e noi abbiamo preso delle spaziature fantastiche che gli hanno permesso di trovare facilmente giocatori liberi e pronti al tiro. Non penso proprio che sia un nuovo Kobe, penso che sia sempre lo stesso vecchio Kobe che va avanti a fare le stesse vecchie cose che stava facendo.
Qualunque sia la ragione di questo nuovo atteggiamento del “black mamba“, ha però funzionato bene e, se dovesse ripetersi anche nella nottata odierna, sarà dura anche per i Memphis Grizzlies fermarlo.
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