Caso Caja: l’Openjobmetis Varese fa ricorso

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Partiamo dal presupposto che la faccenda è tenuta all’oscuro e la stampa non dispone di carte o documenti che provano l’effettiva inadempienza da parte della società.

Detto questo, nella giornata di ieri Attilio Caja ha fatto causa a Varese in seguito al mancato pagamento del premio salvezza e il Collegio permanente di conciliazione e arbitrato (Cpca), organo legale della Legabasket, ha reso noto il suo provvedimento:

la Pallacanestro Varese dovrà pagare al suo ex tesserato la somma di 4547 euro entro dieci giorni, oltre a corrispondergli la rivalutazione monetaria, gli interessi di legge maturati e maturandi e le spese legali.

Stefano Coppa
Stefano Coppa, presidente della Pallacanestro Varese

Arriva immediata la risposta da parte di Stefano Coppa, presidente della Pallacanestro Varese, in una nota scritta ieri e diretta a sponsor e consorziati:

Caja è stato sempre regolarmente pagato nei termini previsti dal contratto siglato tra lui e Pallacanestro Varese. Questo contratto, depositato in Lega Basket il 28 febbraio 2015, prevedeva la sua scadenza naturale il 30 giugno 2015 con il pagamento di un compenso per ogni mese effettivamente lavorato. L’oggetto del contendere è la richiesta dell’ex Coach biancorosso dell’erogazione dell’intera mensilità di febbraio a fronte di un solo giorno lavorativo realmente prestato. In tutta sincerità ritengo che quanto richiesto dal nostro ex allenatore sia moralmente scorretto e legalmente non dovuto: per queste ragioni ho dato mandato al nostro legale di presentare ufficiale ricorso.

Secondo quanto riporta “La Provincia di Varese” la situazione sembra essere in una fase di stallo, perché nessuna delle due parti vuole fare un passo indietro: l’allenatore ha diritto a ricevere la mensilità di febbraio in quanto il suo contratto è stato depositato in Lega provvisto dei termini temporali che comprendono febbraio e giugno per intero, mentre la società rivendica gli accordi presi con il legale di Caja, in quanto al momento della firma gli accordi prevedevano un compenso considerato come premio salvezza al posto della quinta mensilità.

Giovanni Aiello

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