Un inizio migliore di questo era impossibile sognarlo, Dwyane Wade è tornato a casa, nella sua Chicago, e nella prima partita stagionale con i suoi nuovi Bulls ha fatto la voce grossa, grossissima.
Subito vittoria nel suo segno, sconfitti i più promettenti e attrezzati Boston Celtics con il punteggio di 105-99, e, senza neanche farlo apposta, è proprio Wade a decidere la partita, con quella che non si può di certo considerare la sua arma migliore, il tiro da tre punti. Scarico piuttosto fortunoso nell’angolo, l’ex Heat raccoglie la palla, 30, 29, 28 secondi, step back, tiro, ciuff: i Bulls scappano via e sulla partita cala il sipario.
Ho chiuso il capitolo Miami con quel tiro. Ora non penso più agli Heat, certo, voglio che facciano buone cose, ma ora sono solo concentrato su ciò che posso fare qui, a Chicago. La gente dice che non riesco a fare determinate cose, e questo mi motiva; quando ho messo quel canestro una marea di emozioni mi hanno pervaso.
Dice Wade a The Vertical, e il numero 3 aggiunge:
Non sono qui per rabbia verso Pat Riley o gli Heat. Non c’è rabbia. Sono qui perchè ho avuto la possibilità di guardare altrove, ho avuto la possibilità di tornare a casa, e sono felice di ciò.
22 punti, 4/6 da tre, il viaggio è iniziato alquanto bene.
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