Clamoroso: la nazionale USA perde un altro pezzo pregiato, Kevin Durant

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Dopo il tremendo infortunio di Paul George, che ha significato la rinuncia forzata al mondiale di Basket in Spagna, coach K perde un altro giocatore di lusso: Kevin Durant.

Al mondiale spagnolo non  vedremo Durant in maglia USA.
Al mondiale spagnolo non vedremo Durant in maglia USA.

La rottura della tibia di George – che lo farà stare ai box per una stagione intera – ha spaventato tutti: dai giocatori ai proprietari, nel mondo NBA tutti si stanno chiedendo se valga la pena rischiare di essere vittime di infortuni per la nazionale. Il primo a mettere in dubbio l’utilità del team USA era stato Mark Cuban, ora è Kevin Durant, stella della nazionale a stelle e strisce a rinunciare di sua sponte al mondiale.

Nella giornata di ieri, il numero 35 di OKC ha annunciato ufficialmente che non prenderà parte alla spedizione americana al mondiale. Nonostante a tutti sembri chiaro che la rinuncia di Durant abbia a che fare con lo shock subito dall’infortunio del pariruolo di Indiana, KD35 nega solennemente. Ecco le dichiarazioni ufficiali dell’asso dei Thunders riguardo la propria dipartita dalla nazionale:

<< E’ stata una decisione stremamente difficile, poiché sono da sempre molto orgoglioso di rappresentare il mio paese. So che ora avrò un debito con i miei compagni del team USA che invece giocheranno il mondiale. Dopo aver terminato il training camp della nazionale, ho capito che non sarei stato in grado di adempire al mio compito per la squadra a causa di problemi di tempo e energia. Ho bisogno di fare un passo indietro e prendermi del tempo libero. Ho bisogno di riposare sia dal punto di vista mentale che fisico per preparare al meglio la prossima stagione di NBA. Tiferò Stati Uniti al mondiale di pallacanestro e spero di avere altre opportunità per giocare con la maglia della mia nazionale. >>

Si tratta di scuse o di verità? OKC è uscita al secondo round dei playoffs contro gli Spurs campioni, quindi la stagione di Durant è stata effettivamente più lunga; ma è una condizione comune a molti giocatori convocati al camp. Rimane infine un ultimo interrogativo: si tratta di una decisione di KD oppure di un ordine proveniente dalla dirigenza di Oklahoma City? Forse questo non lo sapremo mai…

A differenza di Durant, Curry sarà a disposizione di coach K.
A differenza di Durant, Curry sarà a disposizione di coach K.

Durant non è l’unico giocatore ad aver preso in considerazione l’idea di non partecipare al mondiale con la maglia degli Stati Uniti; anche Stephen Curry ha rilasciato dichiarazioni interessanti a riguardo. Forse più onesto del collega di Oklahoma City, Curry ha ammesso di essersi spaventato dopo l’infortunio di George ed aver successivamente pensato alla rinuncia alla nazionale. Poi, tuttavia, si è ricreduto e – salvo ripensamenti dell’ultim’ora – dovrebbe far parte del roster a disposizione di coach K. Ecco le parole del numero 30 dei Warriors:

<< Ho avuto qualche dubbio quando ho lasciato Vegas [dove ha avuto luogo lo scrimmage della nazionale, ndr.]: ci sono dei rischi quando giochi per la nazionale. Però, in fin dei conti, ci siamo presi l’impegno di giocare a basket, e ogni volta che giochiamo ci prendiamo il rischio di farci male. Abbiamo un impegno con la nostra nazionale. Da adesso in poi il nostro scopo è quello di andare là fuori e vincere la medaglia d’oro per Paul [George, ndr.] e fare il nostro lavoro in Spagna. >>

Poi, qualche malizioso ha chiesto a Curry se questa fosse la sua ultima partecipazione ad una competizione internazionale con la maglia del team USA, considerato il rischio infortuni. La stella di Golden State ha risposto così:

<< Onestamente, non posso dirvi cosa farò in futuro. Ora sono preoccupato per il presente: quando ho visto George cadere a terra, mi sono tornate in mente le mie operazioni e i miei infortuni… Quando vedi una cosa simile, è inevitabile pensare ai tuoi infortuni. >>

Curry non partecipa al fuggi-fuggi dalla nazionale americana, ma senza Durant e George il team USA è ancora da considerarsi favorito? Spagna e Francia stanno alla finestra con sguardo vigile…

Niccolò Armandola

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