UMANA REYER VENEZIA-VANOLI CREMONA 78-75
(30-10, 19-21, 11-19, 18-25)
Matchpoint fallito per Cremona che cede al Taliercio dopo una partita pazzesca. Venezia vola anche sul +26 nel secondo quarto, Cremona ha un’altra faccia nel secondo tempo e riesce a rientrare più di una volta, con parziali e contro parziali. Nel finale Crawford (serata buia per lui) sbaglia il possibile tiro del pareggio e Bramos, dall’altra parte, segna il canestro della sicurezza. Vince Venezia e solo gara 5 decreterà la seconda finalista per lo scudetto.
Pronti via e i ritmi sono subito altissimi: palla a due ed è subito Watt show; 10 punti in fila per il lungo americano della Reyer, nonostante i due falli personali commessi nei primi 3 minuti. Al Taliercio il caldo non si fa sentire come due giorni fa e per Venezia è più facile iniziare bene. I lagunari sono più intensi e dall’8-7 iniziale non sbaglia quasi mai. Venezia è un uragano e con un parziale di 22-3 vola sul +20 alla fine dei primi 10’ (30-10). Cremona non segna mai e la Reyer scappa: Tonut è una macchina di canestri e per buona parte del secondo periodo è l’unico della Reyer a segnare. Sacchetti perde Diener, costretto a guardare i suoi compagni dalla panchina e per Cremona piove sul bagnato. De Raffaele aumenta l’ampiezza delle rotazione ma l’intensità dei suoi non cala: Cremona è anche molto fallosa e per la Reyer sono regali dalla lunetta. Watt, con un fallo e canestro, interrompe un mini-break della Vanoli; Ricci fa goal dalla lunga distanza dopo dieci errori complessivi dei suoi. Venezia, nel finale, si affida a Tonut (15 punti dopo 20’) che segna in allontanamento e sigla il 49-31 con cui si va all’intervallo.
Cremona ci prova ad inizio secondo tempo: 7 punti di fila degli uomini di Sacchetti che costringono coach De Raffaele ad un immediato timeout, con la Vanoli rientrata sul -9 (51-42 a 600” dalla fine del terzo quarto). Venezia smette di giocare e con 5 palle perse consecutive apre contropiedi e canestri facili per Mathiang e Saunders. La partita si trasforma, meno spettacolare rispetto al primo tempo ma sicuramente più intensa e delicata: fallo tecnico a Tonut per proteste ma Cremona non ne approfitta e l’Umana torna a galla. Watt, costretto alla panchina per falli, lascia il posto a Vidmar che cattura due palloni sporchi nei pressi del ferro e segna 5 punti consecutivi. La Vanoli torna a soffrire, Venezia torna a gestire e si riporta sul +15 (58-43). Vidmar è ovunque, canestri sporchi e tanti rimbalzi; dall’altra parte i sussulti sono di Stojanovic e Saunders che riportano i lombardi a -10 a dieci minuti dalla sirena finale (60-50). Inizia con un appoggio di Watt l’ultima frazione di gioco; Cremona è imprecisa e la stanchezza si fa sentire nella metà campo difensiva: Mazzola dalla lunga distanza prova a dare il colpo del ko alla Vanoli, costringendo Sacchetti all’ultimo timeout della gara sul nuovo +17 a favore della Reyer a 7’ dal traguardo. La gara vive di parziali e controparziali, da una parte e dall’altra: Venezia sbaglia molto dalla lunga distanza ma riesce quasi sempre a catturare rimbalzi offensivi. Cremona, con Mathiang, trafigge l’area avversaria ma è dai suoi principali terminali che Sacchetti non riesce ad ottenere nulla. Crawford sbaglia tantissimo, ma con due assist al bacio per Mathiang permette ai suoi di rientrare ancora sul -7. Ricci da tre (di tabella) risponde alla tripla di De Nicolao, poi Mathiang appoggia al vetro e sul -4 a 90” dalla fine c’è una partita. Nel finale succede di tutto: Watt fa 0/2 dalla lunetta, Crawford segna i primi due punti della sua serata per il -2 a 1’ dal termine. Lo stesso MVP della regular season sbaglia il tiro del pareggio; dall’altra parte, con il primo canestro dal campo, Bramos ne segna due e regala la vittoria a Venezia. Finisce 78-75 e appuntamento al PalaRidi.
UMANA REYER VENEZIA: Bramos 5, Watt 19, Giuri, Haynes 10, Stone 3, Cerella, De Nicolao 3, Tonut 17, Biligha, Mazzola 3, Vidmar 7, Daye 11.
VANOLI CREMONA: Crawford 2, Diener 2, Aldridge 6, Saunders 10, Ricci 11, Ruzzier 14, Sanguinetti 2, Stojanovic 6, Mathinang. 22, Gazzotti