Nel corso dell’estate, Danny Ainge e la dirigenza dei Boston Celtics hanno rivoluzionato il roster: Kyrie Irving ha salutato per firmare con Brooklyn, Al Horford è partito in direzione Philadelphia, Marcus Morris è andato ai Knicks, Terry Rozier agli Hornets e Aaron Baynes ai Suns; al loro posto sono arrivati Kemba Walker, Enes Kanter e Vincent Poirier, per ripartire con nuovi obiettivi, ma sempre ambiziosi.
Al centro del progetto dei Celtics ci sono due giovani talenti come Jayson Tatum e Jaylen Brown, che facevano parte del roster anche la passata stagione: nonostante la squadra fosse, sulla carta, ultra-competitiva, è evidente che qualcosa non abbia funzionato all’interno dello spogliatoio, con una chimica non ottimale tra i membri più importanti, come lo stesso Danny Ainge ha dichiarato: “Certi giocatori pensavano di diventare degli All Star, e hanno lavorato duro durante l’estate per raggiungere gli obiettivi individuali, ma pensavano solo a quelli. Non avevamo abbastanza giocatori con una mentalità vincente, che pensassero prima a vincere piuttosto che raggiungere gli obiettivi personali. E quando aggiungi a questi dei ragazzi di 21-22 anni, ecco che succede come l’anno scorso“.
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