Dinamo Banco di Sardegna Sassari: quando il cambiamento potrebbe rivelarsi vincente

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Dinamo Banco di Sardegna Sassari

(Campione d’Italia; 5° classificata in regular season)

dinamo-sassari-logo

Roster:

PM: MarQuez Haynes, Rok Stipcevic, Lorenzo D’Ercole
G: David Logan, Giacomo Devecchi
AP: Christian Eyenga, Brian Sacchetti, Matteo Formenti
AG: Brent Petway, Joe Alexander,
C: Jarvis Varnado, Denis Marconato, Francesco Pellegrino

logan sassariLa stella: David Logan

Seconda stagione in Sardegna per “il Professore”, riconfermato dopo la splendida scorsa stagione. Guardia tra le migliori in Europa, si è rivelato uomo chiave nei momenti difficili della gara: basti pensare alla tripla di tabella in gara 6 di scudetto, alle prestazioni in semifinale contro Milano e alle tante gara sofferte vinte all’ultima frazioni con i suoi step back e tiri pesanti, presi con la stessa fredezza con cui fa il riscaldamento prima di ogni partita.

Cessato il dualismo con Jerome Dyson, quest’anno la guardia da Chicago sarà ancora l’uomo della Providenza per coach Meo Sacchetti, con compagni di regia altrettanto di valore come Haynes e Stipcevic. Ma sono anche le statistiche a parlare chiaro: 16.8 di media con il 49.4% da due e il 41.2% da tre in regular season, senza contare i 13.4 di media nei playoffs, con il 47.1% da due.

Numeri da campione per la stella silenziosa, tra degli idoli dei tifosi, conquistati tutti sul parquet. Perché Logan non ha avuto bisogno di parole forti per entrare nel cuore dei sostenitori. È bastato semplicemente il campo.

 

L’arma in più: Stefano Sardara

La scelta può sembrare bizzarra. Come fa il presidente della società, una persona di quel calibro nell’organigramma della squadra, a essere l’arma in più per la compagine campione d’Italia la scorsa stagione?

Le motivazioni sono tante, a cominciare dallo spirito e dall’animo con cui motiva i ragazzi durante la gara. Nel cubo del cambio la sua è una presenza fissa, sempre pronto a “metterci la faccia” e a difendere la squadra dopo le sconfitte e le insoddisfazioni del pubblico pagante e non. Molti ricorderanno quando, a spada tratta, ha difeso Dyson dai fischi del Palaserradimigni o Meo Sacchetti dalle accuse su chi lo vedeva come unica causa delle continue sconfitte di fila durante la regular season, arringando con il pubblico sui social e sui giornali al motto “ricordiamoci delle nostre origini”. D’altronde, da sassarese, lui sa bene delle origini, e ha vissuto in prima persona uno dei momenti bui della società, quando, quasi sull’orlo del fallimento dopo la cessione da parte della famiglia Mele, l’ha rilevata e l’ha portata in alto, arrivando a creare attorno ad essa un business incredibile, la “cittadella Dinamo”, con punti vendita, bar e ristoranti, incrementando i profitti.

Dopo il triplete sono spuntati molti artefici del miracolo Dinamo, ma a volte ci si dimentica del solo personaggio che ha potuto dare il La a tutto ciò. E la sua presenza e il carisma possono essere anche quest’anno il tramite necessario per il successo in Italia e, chissà, anche in Europa.

 

sacchetti sassariIl coach: Romeo Sacchetti

Settima stagione in Sardegna per il coach di Altamura, ormai diventato un istituzione a Sassari. Tanti tifosi e giornalisti lo hanno messo in dubbio negli anni, ma per la dirigenza è un punto fermo dalla stagione 2009/2010 in Legadue.

Nell’isola ha collezionato 2 Coppe Italia, una Supercoppa e lo Scudetto, condite con un esordio assoluto in Eurolega, 5 partecipazioni su 5 ai playoffs scudetto e un premio “miglior allenatore 2011/2012”. Questa stagione non è iniziata al meglio, con la sconfitta contro Reggio Emilia a Torino, ma a differenza delle altre pretendenti, il Banco ha avuto il vantaggio di avere la squadra al completo per il pre-campionato (eccetto Stipcevic). Il che è un bene per un gruppo che ha potuto lavorare insieme per 2 mesi con tattiche e schemi.

Il contratto scade nel 2018, ma per il presidente Sardara è inamovibile. E anche Meo sembra non voler lasciare l’amata Sardegna.

 

Il mercato: You say you want a revolution…

L’estate sassarese non è iniziata però con delle conferme specifiche. Non è una novità che la Dinamo rinnovi quasi totalmente il roster ogni stagione, lasciando come conferme solo pochi ma affidabilissimi giocatori.

E anche nell’estate da campioni d’Italia le partenze sono state tante, a partire da chi il biglietto lo aveva pronto già da prima che iniziassero i playoffs, vale a dire Shane Lawal, con destinazione Barcellona. Ma a ruota hanno salutato Sassari Jerome Dyson, vicino però alla riconferma per quasi un mese, Rakim Sanders (non è escluso un ritorno in Italia nell’Olimpia Milano) e Jeff Brooks, scappato in Russia tra le file del Avtodor Saratov. 4/5 del quintetto oltre Edgar Sosa, Kenny Kadji, rimasto in Italia all’Enel Brindisi, e i due italiani/sassaresi Massimo Chessa e il capitano Manuel Vanuzzo, rispettivamente a Trapani e Udine. Una rivoluzione del genere fatta forse per avere giocatori con nuove aspirazioni di vittoria o forse per alzare l’asticella con giocatori di rilievo anche in Eurolega.

E i giocatori sono arrivati, a cominciare però dalla riconferma di David Logan, ponte tra vecchia e nuova Dinamo Sassari.

haynes sassariPer primo è arrivato MarQuez Haynes dal Maccabi Tel Aviv, con esperienze in Italia già a Milano e Siena, dove ha quasi vinto lo scudetto. Giocatore importantissimo per Sacchetti, come ha dimostrato in Supercoppa, seppur sbagliando canestri fondamentali da sotto, è una play/guardia letale con accelerazioni ed esplosività che gli permettono di attaccare il ferro con facilità, ma anche con un buon tiro dalla media e lunga distanza. Poi è stato il turno di Christian Eyenga, grande lavoratore, arrivato da un esperienza sottotono a Varese, ma che ha dimostrato grande carattere sia in Supercoppa (con 16 punti e 7 rimbalzi a referto) che in pre-season, entrando pienamente negli  schemi del coach.

Altri elementi di spessore nel quintetto sono Jarvin Varnado, atletico stoppatore, vincitore di tre titoli consecutivi come difensore dell’anno e uno da MVP nella South East Conference in NCAA con Missisipi State e detentore del record di stoppate in una singola stagione (superando nientepopodimeno che Shaquille O’Neal), con esperienze in Italia già a Pistoia e Roma, e Brent Petway, proveniente dall’Olympiakos Pireo, dove ha giocato la finale di Eurolega lo scorso anno: giocatore estremamente atletico, amato dal pubblico greco, membro degli Harlem Globetrotters, mancino devastante non sono al ferro, ma anche dall’arco. Da una parte un esperto difensore, dall’altra una garanzia in attacco. Due giocatori diversi all’esterno, ma letali se combinati.

alexander sassari

“Panchinari” di lusso sono invece Rok Stipcevic e Joe Alexander: il primo, ex Roma, aggregatosi alla squadra da pochi giorni visti gli impegni con la nazionale croata ad Eurobasket, si è messo subito in mostra a Torino con 13 punti e una buonissima prestazione nel secondo tempo, all’esordio, seppur con qualche problema alla regia (complici le 4 palle perse); il secondo, proveniente dal Maccabi Tel Aviv, ha esordito male in Supercoppa, ma ha alle spalle uno stop che lo ha tenuto a riposo per buona parte della pre-season, oltre che il grave infortunio alla tibia nel 2011. Acciacchi a parte,8 stagioni in NBA, giocatore capace di segnare fronte e spalle a canestro, senza disdegnare anche il tiro dai 6.75. Potrebbe rivelarsi una sorpresa.

A sostituire i due italiani, infine, sono arrivati Lorenzo D’Ercole, ex capitano della Virtus Roma, e Denis Marconato che, a 40 anni, con una carriera vincente alle spalle, porterà l’esperienza necessaria in un gruppo nuovo e motivato. Senza contare il 13esimo elemento del roster, l’ultimo in ordine cronologico, ossia il giovane centro Francesco Pellegrino, aggregato dopo il pre-campionato.

 

Aspettative: Il sogno Top 16 e l’agognata doppietta

Ripetere l’ultima splendida stagione del triplete è impossibile, dato che il primo titolo in palio è sfumato, ma riconfermarsi, eventualmente, in Coppa Italia e soprattutto in campionato sarebbe la conferma di Sassari come big in Italia. Una squadra che, pur rinnovata, è affamata di vittorie.

Per quanto riguarda l’Eurolega, l’obiettivo dichiarato dalla dirigenza in questi mesi è l’approdo alle Top 16, che metterebbe la Dinamo Banco di Sardegna tra le grandi d’Europa per la prima volta, a un anno dall’esordio assoluto nel torneo continentale più importante.

Tra sogni e speranze, non resta che aspettare la Vanoli Cremona, primo passo verso il traguardo più bello.

Mario Puggioni
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