kardashian

La Maledizione delle Kardashian

Home Rubriche Rubriche NBA

Facciamo un gioco. Immaginate che domani mattina, improvvisamente e senza ragione alcuna (un po’ come accadde a Kafka e il suo scarafaggio), vi svegliate e siete dei cestisti professionisti. Anzi, non solo siete degli atleti professionisti, ma addirittura giocate in NBA e avete una carriera di tutto rispetto. Vi arriva un messaggio nei DM. Lo aprite. A scrivervi è una della famosissima famiglia Kardashian. Khloe, Kim, Kendall (Jenner)… non importa. Vi chiede un’uscita galante. Voi che fate? Accettate o rifiutate?

Avete scelto? Bene, ricordatevi della risposta perché dopo vi servirà. Perché, si dice, nella vita la scaramanzia è un’ossessione soggettiva. Eppure è sempre esistita in tutti gli ambiti e perché non dovrebbe esserci anche ad alti livelli di pallacanestro? Lamar Odom, Kris Humphries, Tristan Thompson. Tutti sono accomunati da due cose. La prima è il pattern della carriera: prima una rapida ascesa e poi, d’un tratto, un declino incredibile. La seconda è aver partecipato, pubblicamente e non, alla trasmissioneKeep Up With The Kardashians”, popolarissimo reality show in cui i protagonisti ruotano intorno alla famiglia più famosa degli Stati Uniti. Tutti hanno avuto a che fare con la famiglia Kardashian. E tutti sono caduti nella trappola che sui social ha un nome particolare: la Kardashian curse o solo “Kurse”. La maledizione della famiglia Kardashian e dei suoi componenti.

È la stessa Kylie Jenner a dirlo durante una delle innumerevoli puntate della serie.

La maledizione colpisce ogni uomo che ha a che fare sentimentalmente con una Kardashian. La loro vita, da quel momento, cala in maniera spaventosa.

Un po’ per cavalcare la leggenda, un po’ per scena, la più giovane della famiglia mette in risalto una vecchia leggenda mediatica. L’Italia, paese dalle tradizioni spesso legate alla scaramanzia, ha dei fulgidi esempi nella musica: da Mia Martini a Marco Masini, il “portare sfortuna” ha segnato la vita e la carriera degli artisti stessi, spesso portandoli quasi nell’oblio. In questo caso si tratta di una solida diceria, di una maldicenza.

Eppure le luci della ribalta, la pressione psicologica, l’essere sulla bocca di tutti, in un’epoca in cui i social e la presenza h24 non erano ancora normalità possono essere parte della spiegazione che ha portato, negli anni, tanti atleti ad aver avuto una carriera di alti e bassissimi. Esiste dunque una vera e propria correlazione? Quanti sono caduti nella rete? Chi si è salvato per un pelo? Scopriamolo insieme.

Kris Humphries

Il primo non lo è né cronologicamente né tantomeno per importanza. Kris Humphries porta con sé una modesta carriera con degli anni significativi a cavallo nei Nets tra il 2010 e il 2012. Nella franchigia del New Jersey che ambisce a Brooklyn, l’ala non solo trova l’integrità fisica e la continuità necessaria per poter dare una mano dalla panchina, ma trova anche l’amore. Kris incontra Kim Kardashian e i due vivono una relazione pubblica e “televisiva” fino al culmine del matrimonio nell’estate 2011. Telecamere e riviste di settore seguono la coppia dalla preparazione sino al giorno del fatidico “sì” dell’agosto 2011, con tanto di luna di miele e convivenza. Ma il sogno si conclude appena 72 giorni dopo, verso fine ottobre, quando Kim chiede il divorzio. Per il cestista la storia è una vera e propria frode.

La vita però continua. Humphries chiude la stagione 2010-2011 con medie da 10 punti e 10.4 rimbalzi, poi la stagione successiva alzando il tiro sino a 13.8 punti e 11 rimbalzi, infine il gelo. Non convince più come prima e viene tradato a Boston, totalizzando meno della metà delle medie delle stagioni precedenti. Stop continui, problemi fisici, situazioni poco carine tra Washington, Phoenix e Atlanta. Alla fine nel 2017, e ad appena 32 anni, l’ala rimane free agent per due anni, sino al ritiro nel 2019.

 

Lamar Odom

Sicuramente il caso più eclatante e discusso fra tutti quelli in elenco. Lamar Odom era stato una delle punte di diamante dei Lakers del back-to-back di fine decennio. Vincitore dei due titoli e Sesto Uomo dell’Anno nell’ultima stagione gialloviola, Odom era arrivato al picco della carriera a 32 anni con una solida carriera. Nel frattempo fuori dal campo, dopo il primo matrimonio e i tre figli, il lungo conobbe Khloe Kardashian e da lì iniziò per lui un vero e proprio tracollo. Presenza fissa per diversi anni nella già citata trasmissione Keep it up with the Kardashians, i due convolarono a nozze nel 2009, ma nel 2013 divorziarono dopo l’ennesimo caos familiare. Sì, perché la relazione fu un susseguirsi di scandali, abusi di sostanze, situazioni borderline di ogni tipo. Odom cadde in depressione e fece abuso di crack, rifiutandosi più volte di andare in riabilitazione. Sparì per tre giorni nell’agosto 2013, e fu ritrovato sotto sostanze in un hotel di Los Angeles, nel periodo in cui tentava di ritrovare la luce e le motivazioni ai Dallas Mavericks.

La sua carriera cestistica era finita da un pezzo in Europa, al Baskonia, eppure Odom rimase vittima perdurante della “maledizione”. Fu arrestato per guida in stato di ebbrezza pochi anni dopo, ricadde in “tentazione” fino quasi a morire per overdose dopo tre giorni in coma nel 2015, con importanti problemi di cuore in questi stessi anni bui. Oggi però Lamar Odom sta bene e vive serenamente lontano dai suoi demoni. E questo è l’importante.

 

TRISTAN THOMPSON

Khloe Kardashian è stata tradita, Tristan Thompson conferma di aver avuto un figlio da un'altra donna: «Non meriti questa umiliazione»

Come capitato al “predecessore” Odom, anche il lungo campione NBA nel 2016 si trovava all’apice della carriera quando iniziò una relazione con Khloe Kardashian. Tristan aveva appena vinto il titolo, giocando con ottime percentuali nel quintetto dei Cavs di Irving e Lebron James. Non era certo mai stato una star, tuttavia era un giocatore solido che garantiva sicurezza sotto canestro. Cestisticamente Thomspon subì un crollo nelle due stagioni successive al titolo, con prestazioni calanti e numerose panchine. I Cavs caddero con lui nelle due finali contro gli Warriors di KD, canto del cigno della franchigia dell’Ohio. Nel frattempo, Tristan conduceva una vita fatta di relazioni extra-coniugali e poco interesse verso la palla a spicchi. E dopo l’ennesimo tradimento in mondovisione, lui e Khloe divorziarono nel 2019 dopo aver avuto un bambino poco più di un anno prima. Quasi per caso, dopo il divorzio le performance del lungo canadese migliorarono, registrando una doppia-doppia di media nelle stagione 2018-2019 (10.9+10.2 e 17.7) e 2019-2020 (career high da 12+10 e 18 di valutazione prima dello stop della pandemia). Le prestazioni di Tristan però calarono nuovamente, tra Celtics, Kings, Pacers e Bulls. Proprio dopo il ritorno di fiamma con Khloe. Naturale.

 

Blake Griffin e Chandler Parsons

How the Blake Griffin-Kardashian fiasco unfolded in the most explosive way imaginable - The SportsRush

Kendall Jenner è una Kardashian solo di rimbalzo. Nata dalla seconda relazione di Kris Kardashian, ex moglie di Robert, la modella è però una delle protagoniste del reality show insieme alla sorella Kylie. Anche lei con una passione particolare per gli atleti professionisti. Due spasimanti su tutti sono stati Blake Griffin e Chandler Parsons.

Di Parsons abbiamo parlato anche in occasione dell‘articolo sul lockout del 2011. I due si frequentarono dal 2014 al 2017, anni in cui l’ala aveva messo le tende a Dallas. Buon giocatore di sistema, dopo aver vissuto le sue migliori stagioni ai Mavs, strappò un maxi contratto ai Memphis Grizzlies prima della fine della relazione. Dopo di ciò, fu il buio assoluto: meno di 100 partite giocate in Tennessee con medie paurosamente basse. Il trasferimento ad Atlanta sarà fatale per lui: solo cinque partite giocate con gli Hawks prima di essere coinvolto in un incidente stradale, vittima di un guidatore in stato di ebbrezza. Non tornerà più a giocare.

Meno tragica la carriera di Griffin, tutt’ora in rotazione con i Bost on Celtics ma in fase calante da quando, nel 2017, il 6 volte All-Star iniziò una frequentazione con la Jenner. L’ennesimo infortunio convinse la nuova dirigenza dei Clippers a puntare su altri giocatori, con Griffin inserito durante la deadline in una trade con i Detroit Pistons. Gli anni ai Pistons furono proficui ma vacui, con medie sempre più calanti e problemi fisici sempre più impellenti. Finita la relazione con Kendall nel 2019, Griffin ritrova i palcoscenici di un tempo ai Brooklyn Nets, ma niente è più come prima. Finora l’ala ha totalizzato 3.8 punti e 3.2 rimbalzi di media in 22 partite disputate questa stagione.

James Harden, Devin Booker e Jordan Clarkson

Kendall Jenner and Devin Booker's Relationship Timeline | POPSUGAR Celebrity

Concludiamo la carrellata amorosa con tre brevi case studies. Tra Odom e Thompson, Khloe ebbe una storia di 8 mesi con James Harden, dal giugno del 2015. A detta dello stesso ex MVP, intervistato a riguardo da Sport Illustrated, quegli otto mesi furono “uno dei periodi peggiori […] non riuscivo a trarre beneficio da quella relazione. Vedevo solo il mio nome e la mia faccia in copertina, nient’altro. Non mi sentivo coinvolto“. Harden ne risentì parzialmente anche in campo. Dopo l’ottima stagione 2014-2015, conclusasi con la finale di Conference persa contro gli Warriors, il Barba non riuscì a portare i suoi al di là dell’ottavo posto, sbattendo ancora contro Curry e compagni nella prima sfida della post-season. La sua carriera non avrà contraccolpi gravi, tra riconoscimenti individuali (tra cui MVP e record personali e di franchigia) e trasferimenti vari (prima ai Nets, poi ai 76ers). Tuttavia manca ancora un anello a suggellare una carriera invidiabile.

Anello che manca per un pelo anche a Devin Booker, ultimo compagno NBA di Kendall Jenner. Booker e Kendall si sono frequentati per 2 anni a cavallo tra il 2020 e il 2022. Durante quelle annate caratterizzate da pandemia e dal post-pandemia, il tre volte All-Star non solo ha migliorato le statistiche anno dopo anno, emergendo come protagonista assoluto nella corsa alla post-season nella “bolla” di Orlando, ma ha anche preso la franchigia per mano, insieme a Chris Paul, portandola dopo 11 anni ai Playoff e dopo 28 anni alle NBA Finals nella stagione successiva. Due prove che confutano la famosa “maledizione”.

L’ultimo caso è quello di Jordan Clarkson, anch’egli ex fiamma di Kendall tra il 2016 e il 2017. Ancora più particolare se si pensa che, quasi invertendo la regola, prima della relazione Clarkson pareva l’ennesimo bluff in casa Los Angeles Lakers. E fu proprio questa la ragione che, secondo i tabloid del tempo, allontanò i due dopo pochissimo. Eppure, dopo due anni in sordina ai Cavs, Clarkson ha trovato fortuna nello Utah. Con la maglia dei Jazz non solo ha migliorato il proprio career high, registrando 18.4 punti nella stagione 2020-2021, ma ha anche vinto il titolo di Sesto Uomo dell’Anno 2021, primo riconoscimento individuale della sua carriera. E anche quest’anno sembra destinato a lottare per lo stesso titolo, viaggiando a medie da 21.1+4+4.2. Un manuale su come sfatare un mito.

Ora, ritorniamo al quesito iniziale. Siete cestisti professionisti in NBA. Una Kardashian-Jenner vi scrive e vi chiede di uscire insieme. Voi che fate? Accettate o rifiutate?

Mario Puggioni
Latest posts by Mario Puggioni (see all)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.