E’ scoppiato un caso tra Spike Lee e i New York Knicks dopo i fatti del Madison Square Garden

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Ieri sera l’allarme sembrava rientrato, con la discussione tra Spike Lee e lo staff del Madison Square Garden archiviata come semplice “malinteso” tra le parti, visto che il regista alla fine ha potuto assistere normalmente alla gara tra New York Knicks e Houston Rockets.

Oggi però Lee è tornato sul caso, andando a parlare in diretta televisiva a ESPN nel programma “First Take” e attaccando direttamente i Knicks, che a loro volta avevano emesso un comunicato nelle ore precedenti sminuendo l’accaduto. “Uso la stessa entrata da oltre 20 anni, ovvero l’entrata del personale sulla 33° strada. Ieri notte arrivo, i miei biglietti vengono controllati, entro” – ha raccontato Spike Lee – “C’è questa guardia di sicurezza che arriva dai piani superiori, mi dice: ‘Mr. Lee, deve lasciare il Madison Square Garden’. Volevano farmi andare fuori, camminare per strada sulla 33°, da dove ero arrivato, e tornare alla 31° strada. Gli ho detto che non lo avrei fatto. Prima di tutto, avete già passato i miei biglietti con lo scan. Non potete farlo un’altra volta. E poi so che una volta lasciata l’arena non si può più rientrare. Non credo a queste persone, quindi non correrò il rischio. Quindi ho detto che non me ne sarei uscito. Ho messo le mani dietro la schiena e gli ho detto ‘Potete arrestarmi come avete fatto con mio fratello Charles Oakley [ex giocatore di New York che ebbe anche un confronto fisico con Dolan qualche anno fa, ndr]”.

Ovviamente è arrivato anche il riferimento a James Dolan, owner dei Knicks ritenuto dai più principale responsabile dell’accaduto fin dall’inizio:Sono perseguitato da Dolan e non so perché. Cosa mi ha fatto arrabbiare del comunicato dei Knicks? Diceva che all’intervallo io e Dolan ci fossimo stretti la mano e avessimo scambiato due risate. Come fanno a dire che sono entrato dall’ingresso sbagliato se nessuno mi ha avvisato prima ed entro da lì da oltre 20 anni? E’ una bugia che abbia stretto la mano a Dolan! Si sono inventati tutto. Anzi, quando mi è passato davanti non mi sono nemmeno mosso e sono rimasto seduto”.

New York, che proprio ieri aveva presentato il nuovo presidente Leon Rose ed era reduce da una convincente vittoria contro i Rockets, ha pubblicato un altro comunicato in risposta a quanto dichiarato da Spike Lee in televisione: all’interno del testo vengono usati toni molto forti, e sui social la franchigia ha anche diffuso la foto della già citata stretta di mano tra il regista e Dolan all’intervallo. L’idea che Spike Lee sia una vittima perché gli abbiamo chiesto più volte di non usare l’ingresso per i dipendenti ma quello per i VIP, che viene utilizzato da qualunque altra celebrità che viene al Garden, è ridicola – hanno scritto i Knicks nel comunicato – “E’ deludente che Spike usi queste false controversie per perpetuare tutto questo. E’ il benvenuto a venire al Garden ed entrare dall’ingresso dei VIP o quello generale, solo non da quello dei dipendenti, che è ciò sul quale lui e Jim [Dolan, ndr] si sono accordati ieri sera quando si sono stretti la mano”.

Francesco Manzi

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