Markus Howard BU EuroLeague Awards

BU EuroLeague Awards: Mike James e Markus Howard co-MVP, Mirotic e McGruder tra i flop, rivelazione Biberovic

Coppe Europee Eurolega Home

La regular season di EuroLeague è giunta al termine e i play-off sono già entrati nel vivo regalandoci non poche sorprese. È giunto il tempo di verdetti: la redazione di BasketUniverso ha deciso di stilare i BU EuroLeague Awards, un compendio di riconoscimenti nei confronti dei giocatori più performanti della stagione finora disputata, unitamente ai “flop” dell’anno, individuati tra i giocatori che hanno maggiormente deluso le aspettative degli appassionati della palla a spicchi europea.

Miglior quintetto: Mike James, Markus Howard, Wade Baldwin, Edy Tavares, Kostas Papanikolau

MVP 1.0: Markus Howard

Markus Howard ha rapito il cuore dei tifosi più romantici. 18 volte su 34 partite sopra la soglia dei 20 punti realizzati, e di queste ben 6 volte sopra i 30. Senza ombra di dubbio il miglior shooter d’Europa, immarcabile nonostante la struttura fisica modesta. Ha condotto a suon di triple il Baskonia ai Playoff, arrivando davanti a roster molto più attrezzati come Partizan e Olimpia Milano. Non sarà molto simpatico ai tifosi della Virtus Bologna: sfodera una prestazione da 34 alla Segafredo Arena nella vittoria spagnola per il piazzamento Play-In e la settimana dopo, al Play-In stesso, ne mette a referto 28, sotterrando definitivamente ogni sogno di gloria del team di Banchi.

MVP 2.0: Mike James

Secondo, ma solo in elencazione. Sarebbe stato un oltraggio escludere dal podio dei riconoscimenti il miglior realizzatore all-time della storia dell’EuroLega.

Monaco è ormai il suo regno, piazza in cui ha realizzato la sua definitiva consacrazione dopo esperienze difficili soprattutto sul piano dei rapporti personali. Prestazioni da dominatore assoluto, costringe quasi sempre le difese avversarie a imbastire raddoppi sistematici quando vuole isolarsi in 1 vs 1 ed è lì che subentra la sua straordinaria capacità di aprire il campo smistando tiri puliti ai compagni. Un plauso ad Obradovic, probabilmente il miglior allenatore della sua carriera per capacità di gestione.

Rookie dell’Anno: Tarik Biberovic

Il rampollo di casa Fener è destinato ad una carriera importante. La competizione nel ruolo con primi violini del calibro di Wilbekin, Guduric e Dorsey non lo spaventa, e nonostante la giovane età (2001) ha dimostrato una personalità non indifferente. Pulizia tecnica importante, è una guardia molto ben strutturata e senza alcun limite offensivo. Seguirà le orme di Bogdanovic? Staremo a vedere. Di sicuro Jasikevicius farà carte false per trattenerlo a Istanbul.

Miglior Difensore: Edy Tavares

Impossibile non consegnare al centro del Real Madrid questo premio dei BU EuroLeague Awards. Se i Blancos hanno vinto la regular season, una buona parte del merito va all’altissimo capoverdiano, che ha oscurato letteralmente il proprio canestro, impedendo agli avversari di riempirlo con i loro tiri. Una vera e propria forza della natura, che non si sa se sarà ancora al Madrid il prossimo anno, la corte è spietata.

Most Improved Player: Markus Howard

Gli abbiamo dato il premio di co-MVP dell’EuroLega, impossibile non dargli anche il MIP. L’americano è passato dall’essere un buon giocatore di EuroLega a uno dei migliori, con delle prestazioni del livello del miglior Shane Larkin o giù di lì. Siamo certi che non ha ancora espresso il suo meglio e, qualora ce la facesse, il ritorno in NBA sarebbe molto più che probabile.

Sesto Uomo dell’Anno: Aleksa Avramovic

Serbo in Serbia, profeta in patria. Pupillo assoluto del pubblico di Belgrado sponda Partizan, le sue giocate sono benzina sul fuoco già ardente della Stark Arena. Agonista puro, oltre a essere un difensore strepitoso è anche un attaccante molto produttivo quando i ritmi partita si alzano. In sostanza, il jolly che ogni coach vorrebbe avere in uscita dalla panchina.

Uomo squadra: Bonzie Colson

La funzione di Bonzie è fondamentale per equilibrare i meccanismi tattici di Maccabi. Centimetri e Kg per aumentare la fisicità di un quintetto spesso apparso troppo leggero, ma oltre al lavoro nella metà-campo difensiva, Colson sa farsi trovare pronto sugli scarichi di Brown e Baldwin dall’arco e realizzare altrettanto fatturato dall’area piccola. Insieme a Rivero, contribuisce alla solidità di uno dei team più imprevedibili di questi Playoff.

Premio vintage: Kostas Sloukas

Passano gli anni ma non invecchia, al massimo matura. Le trentaquattro primavere sono un punto di forza del fortissimo playmaker greco. L’ascesa del Panathinaikos nella seconda metà di stagione passa per le sue performances aumentate di livello. In gara 2 di Playoff contro Maccabi ne segna 29 e saluta il parquet con la standing ovation dell’Oaka Arena, ben presto affezionatasi all’ex capitano degli acerrimi rivali.

Rivelazione dell’anno: Mathias Lessort

Mathias Lessort's double-double makes him the EuroLeague Round 5 MVP - Eurohoops

Lessort è un centro di assoluto livello già da qualche anno. Il premio “rivelazione” gli è stato attribuito dai BU EuroLeague Awards per l’enorme, ulteriore, salto di qualità fatto nella presente stagione sotto la guida di Ataman, motivo per cui potremmo considerarlo secondo solo a Edy Tavares. Sfodera costantemente giocate da clinic difensivo, è magistrale nei movimenti spalle a canestro e sui roll. Pana vuole arrivare fino in fondo, e Lessort potrà vestire i panni del go to guy nei momenti clou.

Quintetto dei Flop: Luca Vildoza, Kemba Walker, Rodney McGruder, Will Clyburn, Nikola Mirotic

Lucas Vildoza: Una stagione particolare per il talentuosissimo argentino ex Stella Rossa. Qualche screzio con coach Ataman ne ha compromesso l’andamento, ma in generale la sensazione che ci trasmette è di un giocatore incompiuto se consideriamo il bagaglio tecnico straordinario che può vantare. Tante ombre sulla sua tenuta mentale, la coesistenza nel ruolo con giocatori di alto calibro come Sloukas gli fa perdere mordente in termini di personalità.

Kemba Walker: Da top star NBA a seconda linea di un team EuroLega a distanza di pochi anni. Walker è un vero e proprio mistero, ma è anche la testimonianza più rosea di come la pallacanestro europea possa suscitare difficoltà di adattamento per giocatori ex-NBA. Gli infortuni sono sicuramente una giustificazione più che valida al suo “effetto cometa”; è lecito, tuttavia, aspettarsi molto di più da un giocatore del suo calibro.

Rodney McGruder: L’EA7 Milano avrà finalmente capito che il curriculum spesso inganna? Per ruolo e investimento, Rodney doveva contribuire alla svolta di una stagione nata sotto una cattiva stella. L’ex Miami e Detroit non ha mai inciso in maniera significativa in alcun match di EuroLega pur ricevendo fiducia da Ettore Messina.

Will Clyburn: Il fallimento dell’Efes è legato soprattutto alla sua stagione incostante. Le ultime performance degne del suo livello non hanno compensato la prima parte di stagione sottotono. Potrebbe ambire a nuovi stimoli per l’anno prossimo.

Nikola Mirotic: Il giudizio negativo in questi BU EuroLeague Awards non è dettato dalle sue prestazioni, perché molte vittorie di spessore di Milano passano dalle sue prodezze. Piuttosto, per la sua tenuta fisica che lascia molto a desiderare. Ritardi di condizione e poi infortuni che lo hanno tenuto lontano dal campo nel frangente più delicato della stagione. Ma tutto ciò era preventivabile: il budget investito sullo spagnolo poteva essere utilizzato per reclutare più giocatori di buon livello che avrebbero garantito una maggior continuità ai meneghini.

Leggi anche: EA7 Milano: sarà un’estate RIVOLUZIONARIA?

Andrea Lambiase

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.