Edigio Bianchi: “Basta questo abominio sui passaporti. Partiamo dal 5+5, ma accetteremo il 6+6, con luxury tax in entrambi i casi”

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Questa mattina Egidio Bianchi ha tenuto una lunga conferenza stampa dove ha parlato di eleggibilità, palazzetti, salary cap sui giovani e della Serie A2 come lega di sviluppo stile D-League negli USA:

“Le polemiche relative alle proteste sui palazzetti oscurano l’idea del progetto che si è messo in piedi. Parliamo di dati. Il pubblico aumenta sempre di più e gli ascolti radio-televisivi ci incoraggiano: intanto con Rai Sport abbiamo più di 100.000 telespettatori ogni domenica ma, soprattutto, quello che ci dà maggiore piacere è il dato relativo ad Eurosport Player. Per il momento non possiamo parlare di numeri, per accordi con il broadcaster, però ce li hanno definiti eccellenti e sopra la media. Per noi è fondamentale anche il target di chi sottoscrive questi pacchetti: sono principalmente giovani.

L’assunto principale di questo progetto è che non lo si può guardare senza un processo. Io tendo a sottolineare che il tema a base di questo progetto è come dare credibilità, solidità e sostenibilità al progetto. È stato troppo spesso sottovalutato questo aspetto. Abbiamo perso troppe società storiche, non vogliamo più farlo. Abbiamo iniziato a fare delle analisi sulle situazioni dei singoli club per costruire un sistema di regole alle quali i club si dovranno adeguare. Il risultato creerà un vademecum per ciascuna società affinché si metta in regola in un sistema che andrà a regime nel massimo di 3 anni. L’idea è che in questa stagione si proceda all’analisi, e il prossimo verranno costruite le regole. Poi ci saranno due anni dove le società potranno adattarsi ad esso, con relativo monitoraggio. La valutazione non sarà solo di tipo economico-finanziari, ma di vario tipo: ad esempio la struttura organizzativa. Noi tendiamo a società virtuose e trasparenti, così da poter essere spendibili verso nuovi investitori e sponsor.
Un secondo tema alla base del progetto è quello delle società franchigia. Vogliamo che tra una società di Serie A e una di Serie A2 ci sia collaborazione, che porti ad un interscambio di tipo tecnico. In questa considerazione c’è un passaggio fondamentale: se l’A2 diventa un campionato di sviluppo, allora le società di Serie A possono far crescere lì i propri talenti.

Spesso si cita l’elemento dell’eleggibilità (6+6 ecc.). Non ci sono regole protezionistiche nei confronti degli italiani. È un sistema che introduce un esborso finanziario, che va a far giocare gli italiani e questo porta guadagni in termini di premialità. Ci sono temi comuni anche con la Lega Nazionale Pallacanestro, soprattutto sui giovani e sulla premi per chi fa giocare gli italiani. Oltre alla luxury tax, noi abbiamo riproposto i NAS (nuovi atleti svincolati): per ogni atleta tesserato le società pagano 12.500€ che, per gli italiani, in parte, vengono riconsegnati a chi è in cima, a fine anno, nella classifica degli italiani che hanno giocato maggiormente, mentre per gli stranieri sono utilizzati in modi diversi e l’anno scorso ammontavano ad 1 milione e 600 mila euro. Con l’introduzione della luxury tax si aumenterebbe questo monte di almeno 2-2.5 milioni. Questi soldi verrebbero reinvestiti in premialità maggiori ma, soprattutto, nei settori giovanili, per avere così più giocatori formati e, col tempo, avere nuovi atleti eleggibili per le nazionali.

È chiaro che, fatta questa premessa, è necessario tornare a parlare di formule. Per ora noi abbiamo il 5+5 e il 3+4+5. Il primo tema è che non può esistere questo abominio dei passaporti: i giocatori stranieri sono giocatori stranieri. Noi partiamo con il 5+7, ma saremmo disposti ad accettare anche il 6+6, con l’aggiunta di un settimo e ottavo straniero sotto pagamento di una luxury tax. In questo modo si aumenterebbe la formula degli italiani, 6 contro 5, anche se si potrebbe comunque fare il 5+5.

Passiamo agli impianti. Per noi era un dato di fatto che entro questo maggio tutte quante le società avrebbero dovuto avere palazzetti da almeno 5000. È chiaro che ci saranno delle deroghe, ma solo di fronte a società economicamente solide e con progetti sicuri. Il nostro punto di vista è che, a prescindere dal numero di persone, bisogna ammodernare i palazzetti, rendendoli più fruibili. Non si possono sistemare tutti i problemi infrastrutturali nel giro di un anno senza chiamare in causa le istituzioni cittadine. Bisogna partire da lì per arrivare a quello che tutti quanti vorremmo, non solo la FIP.

Infine vorremmo inserire un salary cap per i ragazzi tra i 16 e i 22 anni: oggi si guarda solo al portafoglio e spesso non all’aspetto tecnico, quando, andando in un altro team, il giovane potrebbe crescere e lo farebbe giocando minuti veri contro professionisti esperti. Mettendo un salary cap, una società non può dare di più di un’altra e quindi il ragazzo andrà dove avrebbe potenzialmente più spazio.

1 thoughts on “Edigio Bianchi: “Basta questo abominio sui passaporti. Partiamo dal 5+5, ma accetteremo il 6+6, con luxury tax in entrambi i casi”

  1. Posizioni interessanti, soprattutto sulla progettualità e il rispetto di parametri gestionali per uniformare i club nella qualità del prodotto e la solidità economica. Oltre al tentativo che spero trovi riscontri in Fip e Giba per eliminare le storture create dalla quota di italiani, che aiuta poco lo spettacolo e molto i portafogli di giocatori mediocri, in modo che serva a permettere di giocare davvero giovani che lo meritano davvero.
    Ho dei grossi dubbi su certi aspetti, prima di tutto la A2 come campionato di sviluppo, non so se sia molto utile per la loro crescita confinare giovani italiani a giocare tra loro, che poi già accade adesso con i prestiti.

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