ESCLUSIVA BU: Intervista ad Alessandro Mamoli

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mamoli21Alessandro Mamoli, giornalista di Sky Sport, ma prima di tutto appassionato del gioco più bello del mondo, si è reso disponibile a rilasciare un’intervista in esclusiva a BasketUniverso toccando molteplici argomenti alla vigilia della prima palla a due della regular season NBA 2013/2014, ecco qui solo per voi le sue parole:

 

 

 

Prima di essere giornalista, lei è stato giocatore: nel ’92/93 ha fatto parte del roster della grande Olimpia di coach D’Antoni con cui ha vinto la coppa Korac, in squadra c’erano stelle come Djordjevic, Riva, Portaluppi e Antonio Davis. Cosa ricorda di quell’esperienza? Ha qualche aneddoto particolare?

Un’annata straordinaria da un punto di vista personale. In fondo al cuore sapevo che difficilmente sarei diventato un giocatore professionista e dunque ho cercato di vivere ogni secondo di ogni allenamento con la massima intensità sapendo che non mi sarebbe più capitato di poter giocare con e contro campioni del genere. Gli aneddoti sono 1000 ma conservo il ricordo di tutte le partite in allenamento in cui rincorrevo Antonello Riva in uscita dai blocchi.

Tuffiamoci nel suo lavoro attuale: ha l’occasione di lavorare fianco a fianco con Flavio Tranquillo e Federico Buffa, due mostri sacri del giornalismo contemporaneo, quali sono le cose più utili che ha imparato da loro? Ha qualche consiglio per i giovani che vogliono intraprendere la sua stessa carriera?

Poter “scendere in campo” con due compagni come Flavio e Federico è qualcosa di unico. Cestisticamente parlando è come allenarsi tutti i giorni con Michael Jordan e Kobe Bryant. Sono totalmente diversi l’uno dall’altro e per questo, credo, così compatibili in telecronaca. Da Flavio ho imparato come preparare una telecronaca nei minimi dettagli anche se il suo livello resta irraggiungibile per chiunque. Federico mi ha invece passato il messaggio di come mantenere sempre un pizzico d’ ironia durante le telecronache, alla fine commentiamo partite di pallacanestro, si tratta pur sempre di un gioco. Per i consigli non sono granché, ma non smettere mai di documentarsi approfondire il più possibile e vivere esperienze sul posto possono essere tre punti fermi.

Sappiamo che lei è un grande appassionato di basket universitario americano e che il prossimo Draft si prospetta come uno dei migliori: riuscirà ad essere al livello di quello del 2003? Ora come ora, se dovesse scegliere i primi tre, chi chiamerebbe?AndrewWiggins_display_image

Per farsi un’ idea chiara bisogna aspettare la parte finale della stagione. Spesso attendiamo con ansia ragazzi che entrano al college con aspettative esagerate per poi scoprirli normali alla fine del primo anno. Mi viene in mente il caso Lance Stephenson soprannominato “Born Ready” e destinato ad una delle prime 3 chiamate al draft. Al termine della prima stagione a Cincinnati sembrava un giocatore come tanti altri. Oggi parte in quintetto in NBA ma sentendo le voci di chi lo seguiva alla High School doveva essere il nuovo LeBron. Parlando di questo Draft dunque aspetterei ma se devo mettere un dollaro, con Andre Wiggins si va sul sicuro.

Passiamo all’NBA con qualche pronostico sulla prossima stagione: nessuno potrà impedire a LeBron e compagni di arrivare al three-peat?

Ovviamente restano i favoriti, sono reduci dal back to back e il cuore della squadra è invariato. Oggi li vedo ancora in finale contro San Antonio ma aspettiamo eventuali scambi, infortuni, ecc. A febbraio avremo idee più chiare.

Adam-Silver-doesnt-think-tanking-works.Il dimissionario David Stern lascerà il timone della NBA al suo pupillo Adam Silver: ci saranno tanti cambiamenti o Stern continuerà a guidare il tutto da dietro le quinte?

La scelta Adam Silver lascia pensare che almeno per i prossimi anni la NBA continuerà col “metodo Stern”. Molti addetti ai lavori si aspettavano Heidi Ueberroth, presidente di NBA International in anni recenti. Dopo la mancata promozione, in estate ha rinunciato al ruolo, forse manifestando un certo disappunto. NBA International, così si dice, dovrebbe passare proprio sotto Stern nel tentativo di espandersi ancor di più in ogni angolo del mondo.

Qualche opinione personale: la possibilità di ridurre le partite della Regular Season è reale oppure ci sarebbero troppe perdite finanziarie per le franchigie? La scelta di avere diverse tipologie di “jersey” (throwback, con le maniche, si ipotizza addirittura con sponsor) è una scelta di marketing azzeccata o porta solo confusione?

Dubito che vedremo diminuire il numero di partite. Come ho già detto altrove io troverei più utile allungare la stagione ovvero tenere le 82 gare ma cominciare che so, a metà ottobre. Un mese di training camp mi sembra davvero lungo, aggiungendo 15 giorni di stagione regolare si riuscirebbe a levare quattro o cinque back to back ad ogni squadra. Più facile invece in futuro vedere aumentare il numero delle squadre, non necessariamente solo in America. Per quanto riguarda la scelta delle maglie, aspettiamo i risultati delle vendite ma difficilmente l’NBA sbaglia un’ operazione di marketing anche se le maglie con le maniche per certi versi incutono terrore.

Il gioco è molto cambiato rispetto al passato e la “small ball” la fa da padrone: pensa che sia solo un indexcambiamento temporaneo oppure i centri veri del passato come Chamberlain, Olajuwon e O’Neal rimarranno solo un ricordo?

Che la pallacanestro sia cambiata e stia tuttora cambiando è fuori discussione. Ciò detto se in qualche angolo del pianeta fosse nascosto un nuovo Shaq salterebbe fuori per forza e torneremmo a parlare di centro dominante. Se guardiamo agli ultimi 5 minuti di ogni gara di finale della passata stagione vediamo in campo due squadre con due numeri 4 naturali che giocano da 5 circondati da quattro giocatori, diciamo perimetrali. Più che delle caratteristiche dei giocatori mi concentrerei su come vengono schierati e su come occupano le posizioni in campo (spaziature). Non sempre vediamo pallacanestro scintillante, ma quando funziona, come nel caso di Miami e San Antonio è davvero spettacolare.

 

Tutto lo staff di BasketUniverso ringrazia Alessandro per la disponibilità ed augura a tutti un buon divertimento con la nuova stagione NBA. Enjoy!

Francesco Manelli

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