Esclusiva BU – Piefrancesco Oliva:”Ho scelto St.Jospeh per coach Martelli”

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Piefrancesco Oliva
Piefrancesco Oliva con la maglia della Nazionale (foto di Cristina Chirulli)


Piefrancesco Oliva,
classe 1996, ha da poco scelto il college che frequenterà una volta terminata l’High School: St.Joseph. In occasione di questa importantissima scelta per il suo futuro, BasketUniverso lo ha intervistato in esclusiva!

Pochi giorni hai effettuato la scelta di frequentare il college di S.Joseph, nonostante eri seguito da Virginia, Seton Hall, Fairfield  e William & Mary. Cosa ti ha spinto a scegliere questo college e quali sono i tuoi obiettivi e le tue aspettative per il prossimo anno?

Phil Martelli, coach di St.Jospeh.
Phil Martelli, coach di St.Jospeh.

Il motivo principale che mi ha spinto a scegliere St.Joseph è stato sicuramente l’allenatore. Coach Phil Martelli ha passato la sua vita ad allenare questo college e ho la certezza che saprà darmi gli strumenti e i consigli per migliorare e raggiungere i miei obiettivi. La cosa che mi ha colpito maggiormente è quella che mi ritrovo a parlare con lui dei sogni che abbiamo e di quello che vogliamo realizzare nei prossimi anni, grazie alla passione che ancora ha, dopo quasi 30 anni nella stessa scuola (ha iniziato come assistente nel 1985). I miei obiettivi per il prossimo anno sono arrivare alle Final 4 e di essere eletto “Freshman of the year nell’Atlantic 10”.

Vivi negli States già dallo scorso anno, frequentando la  Bergen Catholic High School. Raccontaci come si vive in una high school americana, quali sono le differenze principali con la scuola Italiana e quanto tempo dedichi al basket ogni giorno.

Piefrancesco Oliva con la maglia della Bergne Catholic High School
Piefrancesco Oliva con la maglia della Bergne Catholic High School

Tra le differenze principali c’è sicuramente il rapporto con tutti i professori, molto più amichevole e meno formale che in Italia e anche una maggior comprensione per quanto riguarda gli atleti. Vorrei sottolineare anche il fatto che si stringe amicizia con l’intera scuola, anziché solo con la propria classe, come accade in Italia. Per quanto riguarda gli allenamenti le mie giornate variano, ma solitamente almeno 5-6 ore al giorno, tra allenamenti e parte fisica, sono dedicati al basket.

 

 

 

Piefrancesco Oliva con la maglia della Virtus Siena
Piefrancesco Oliva con la maglia della Virtus Siena

Hai frequentato le giovanili della Virtus Siena, una squadra che ha “scoperto” talenti come Tessitori e Imbrò. Quali sono i tuoi ricordi legati all’esperienza in Toscana? Come fa la società a operare in questa maniera coi giovani?

I miei ricordi migliori sono di sicuro le finali nazionali under 17 di due anni fa e tutti gli altri derby, le partite in serie B e anche tutti i tornei in giro per l’Italia. Secondo me la ragione principale di questi successi è l’allenatore (che ha allenato anche me) Umberto Vezzosi: ti migliora tecnicamente, mentalmente, sotto ogni aspetto ed è un vincente. Non ce ne sono molti come lui.

Si pensa che il prossimo anno possa sbarcare negli States anche Federico Mussini, quali sono i tuoi pensieri su uno dei migliori giocatori prospetti italiani?

Sarei contentissimo di vedere Federico giocare qui, è un’esperienza di vita e cestistica che non capita tutti i giorni. Se ha intenzione di laurearsi e stare 4 anni al college sarà un’esperienza molto utile, se invece, ha intenzione di venire qui per 1 o 2 anni e poi giocare da professionista, rimarrei a Reggio Emilia in modo da mettermi in mostra e giocare da professionista come già sta facendo. È un campione e in ogni caso riuscirà a fare bene sia in Italia sia in America.

Federico Mussini. Spesso si parla di un suo futuro in qualche college americano.
Federico Mussini. Spesso si parla di un suo futuro in qualche college americano.

Spesso vieni considerato il giocatore più forte della tua annata (1996) insieme Mussini e Flaccadori. Loro hanno già avuto l’opportunità di giocare  in Serie A, tu rimpiangi il fatto di non essere rimasto in Italia?

Innanzitutto non credo al fatto di essere il giocatore più forte dell’annata e poi tutti questi paragoni inutili vengono creati da gente che probabilmente di basket ne capisce poco. Infatti io, Mussini e Flaccadori , abbiamo ruoli diversi e non si possono paragonare giocatori che giocano in ruoli completamente differenti. Non rimpiango assolutamente di non essere stato in Italia; questo era un sogno per me, è un sistema diverso che mi sta aiutando a migliorare i diversi aspetti del mio gioco, ma che soprattutto mi sta dando delle opportunità dal punto di vista dello studio che non mi sarei mai immaginato.

L'Italia U18 festeggia la vittoria al Torneo di Mannheim. Oliva, per
L’Italia U18 festeggia la vittoria al Torneo di Mannheim. Oliva non ha potuto partecipare perchè la manifestazione era inconciliabile con i suoi impegn oltreoceano.

I tuoi pari età della nazionale under 18 hanno conquistato il Torneo di Mannheim, che viene considerato uno dei migliori tornei giovanili a livello mondiale.  Rimpiangi il fatto di non aver potuto partecipare alla spedizione?
In estate invece la Nazionale è arrivata ‘solo’ sesta all’europeo. Credi che con Donzelli e con il tuo apporto, sarebbe potuta arrivare più lontano?

Ovviamente dispiace non poter vestire la maglia della Nazionale e partecipare a questi eventi. Mannheim e l’Europeo però erano due manifestazioni inconciliabili con i miei impegni qui. Io e coach Capobianco abbiamo parlato durante l’anno e gli ho spiegato che l’estate scorsa non sarei potuto tornare. Lui ha capito anche se i soliti “esperti di basket” spargono dicerie sul fatto che a me non piacesse Andrea, allenatore con cui parlo periodicamente anche dall’America. Non lo so, forse avremmo fatto meglio, forse no, il sesto posto è comunque un ottimo risultato e la qualificazione al Mondiale ne è la riprova.

BasketUniverso ringrazia Pierfrancesco Oliva per l’opportunità concessaci e gli augura le migliori fortune per il prosieguo della sua carriera.

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