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Esclusiva BU, Travis Diener: “Non mi sono ritirato, attendo l’occasione giusta”

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Travis Diener è stato per diversi anni uno dei migliori giocatori del nostro campionato, capace di entrare nel cuore prima dei tifosi di Sassari e poi anche di quelli della Vanoli Cremona. Al fianco del cugino Drake e di Meo Sacchetti, l’americano ha vinto la Coppa Italia nel 2014, primo trofeo della storia della Dinamo, da MVP. Qualche anno più tardi, lo ha fatto di nuovo: ancora le mani sulla Coppa Italia, stavolta con Cremona, anche in quell’occasione primo trofeo della storia del club.

 

Il 1 febbraio 2021 in un’intervista avevi detto “Mi ritiro. O forse no…”. Hai preso una decisione a riguardo? O potremmo vederti su un parquet nei prossimi mesi?

Non mi sono ritirato ufficialmente. Nelle ultime due stagioni ho ricevuto qualche offerta per tornare a giocare, ma per ora nessuna è stata quella giusta. Mi sto continuando ad allenare per competere, se arrivasse l’opportunità giusta. La pandemia mi ha fatto pensare approfonditamente a quale potrebbe essere l’occasione giusta per me e la mia famiglia.

Nel 2019/2020 la tua ultima annata in Italia con Cremona. Di cosa ti sei occupato in questi ultimi due anni?

Gli ultimi due anni sono stati particolari per me, un po’ pazzi, così come per tutti vista la pandemia. Qui a Milwaukee ho aperto un centro sportivo e vengo qui ogni giorno. Abbiamo tre campi da basket, uno coperto per il calcio, strutture per migliorare la forza e per seguire la salute degli atleti. È stato fantastico poter ridare qualcosa ai ragazzini della prossima generazione [maggiori informazioni qui, ndr].

L’Italia. Dal 2010 un paese per te molto importante. Cosa ti manca di più del nostro paese?

Io e la mia famiglia amiamo l’Italia. Mia moglie vorrebbe tornarci. Mi sono divertito a vivere diverse culture ed provare cose che non avrei mai pensato di fare nella mia vita. La gente e le amicizie in Italia sono la cosa che mi manca di più. Le persone di Sassari e Cremona ci hanno trattati così bene che è stato davvero difficile smettere di giocare lì, quando è scoppiata la pandemia due anni fa.

Travis Diener e Meo Sacchetti: un duo diventato storico per il basket Italiano: cosa ti senti di dire a Meo? Lo senti spesso?

Adoro Meo come allenatore, ma ancor di più come amico. I sette anni nei quali ho giocato per lui sono stati pieni di gioia e divertimento, non me lo dimenticherò mai. Mi ha dato l’opportunità di giocare con tanta libertà, cosa che ho amato. Parlo ancora con Meo molto spesso, sono molto felice dei successi che ha ottenuto con la Nazionale.

Pensi che l’esonero di Meo a Sassari, abbia influito sui risultati della Dinamo degli anni successivi?

Meo ha avuto tanto successo nella maggior parte delle squadre che ha allenato. Sassari ha continuato a fare bene anche negli ultimi anni. Nello sport professionistico, i coach cambiano molto spesso. Sono fiero di quel che io e Meo siamo riusciti a vincere a Sassari e a Cremona. Vincere il primo trofeo della storia di un club è qualcosa che non scorderò mai.

Hai rimpianti per non aver mai giocato in Eurolega con la maglia della Dinamo?

L’Eurolega sarebbe stata divertente da giocare, ma mi serviva un break dal basket. Ero fiero di far parte della squadra che ha portato l’Eurolega a Sassari. Gli anni spesi in Sardegna, dal primo anno in Serie A fino alla qualificazione per la coppa, sono stati memorabili. Quello che il club ha ottenuto in quei quattro anni è stato storico.

Travis Diener è un giocatore della Vanoli Basket – Vanoli Basket
Travis Diener con la maglia dell’Italia ad Eurobasket 2013

L’esperienza con la Nazionale azzurra ad Eurobasket 2013. Quali sono i ricordi più belli di quell’avventura? Raccontaci qualche aneddoto particolare di Eurobasket 2013.

L’esperienza ad Eurobasket è stata molto speciale. Ha significato molto per me, i miei compagni mi hanno fatto sentire subito come se fossi in Nazionale da tanti anni. Ho sempre apprezza il modo in cui mi hanno accettato e mi hanno trattato. Non dimenticherò mai quando Gigi Datome cercava di insegnarmi l’inno nazionale italiano. Piccoli momenti che porterò con me per sempre.

Quest’anno Sassari e Cremona stanno attraversando una stagione complicata. Stai seguendo il campionato Italiano?

Seguo ancora la Serie A. Ho ancora tanti ex compagni che giocano. Sfortunatamente Cremona non sta passando un bel periodo, spero che riescano a ottenere la salvezza. Sassari ultimamente gioca meglio e spero raggiunga i Playoff. Ovviamente queste sono le due squadre che seguo di più, ma guardo anche cosa fanno tutti i miei ex compagni.

Stefano Sardara ha affermato che se dovesse trovare il giusto acquirente venderà la Dinamo? Hai mai fatto un pensiero a riguardo? Scherzi a parte, pensi che con un eventuale cambio di proprietà, la Dinamo Sassari rischi di essere ridimensionata?

Sardara ha fatto un lavoro incredibile costruendo Sassari e portandola ad essere la squadra che è oggi. Ha sempre avuto una visione di quello che sarebbe stato il futuro. Mi ha sempre impressionato il lato business del club e come sono riusciti comunque a rimanere una famiglia. Penso sia stata la ragione principale per cui abbiamo vinto. Mi auguro che Stefano non venda la squadra, perché in quel caso credo che cambierebbero tante cose.

Con Golden Eagles hai vinto il “The Basketball Tournament 2020”, che ricordi hai di quell’esperienza?

Il The Basketball Tournament è stato un momento speciale. Segnare un tiro per vincere un milione di dollari, indossando la mia maglia di Marquette, è qualcosa che mi ricorderò per sempre. Il basket mi ha regalato tanti momenti così e sono estremamente grato di questo.

 

Ringraziamo Travis Diener per la disponibilità e gli auguriamo il meglio per il suo futuro, sperando di rivederlo presto in Italia.

Francesco Manzi

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