Europei U20: azzurri irriconoscibili, la Lettonia umilia l’Italia

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ITALIA-LETTONIA 51-82

(7-22; 8-18; 12-17; 24-25)

Seconda giornata della seconda fase per l’Italia U20: nonostante la sconfitta di ieri contro la Serbia, i ragazzi di Sacripanti hanno dato del filo da torcere alla superpotenza europea; la sfida di oggi sulla carta contro la Lettonia si presenta più abbordabile, ma gli azzurrini dovranno portare a casa i due punti per sperare nell’accesso agli ottavi.

L’avvio è decisamente in salita per l’Italia: i baltici partono con molta più energia volando subito sul 2-9 con Sacripanti che chiama il minuto per riportare ordine e personalità ai suoi ragazzi. Smits però continua a punire gli azzurri portando i suoi addirittura sul +15: i nostri ragazzi sono davvero irriconoscibili e il primo periodo si chiude meritatamente in favore dei lettoni sul 7-22.

Nel secondo periodo la situazione non cambia anzi: le azioni sono prevedibili, bisogna ricorrere a soluzioni individuali e il gioco dei lettoni gira su ritmi molto fluidi tanto da scrivere anche i 20 punti di distacco. L’Italia è a dir poco insalvabile finora e va a riposo sul 15-40.

Al rientro in campo la situazione non cambia con gli azzurri che adesso hanno più spazi ma non riescono a capitalizzare le occasioni: la Lettonia può permettersi qualche errore, ma quando non sbaglia vola anche a +30 condannando già l’Italia alla fine del terzo periodo sul 27-57.

L’ultimo quarto ha ben poco da dire con la Lettonia, guidata da un Gluditis da 21 punti nel secondo tempo, che gioca una gara praticamente perfetta umiliando la nostra nazionale, nonostante la alta vena realizzativa di Spatti negli ultimi 10′, apparsa stanca fisicamente e mentalmente per tutti i 40′. Finisce 51-82.

TABELLINI:

ITALIA: Cappelletti 3, Lupusor, Laquintana 2, Spatti 12, Spissu, Vencato 2, Flaccadori 8, Fontecchio 8, Akele 6, Benetti, Zilli 6, Vedovato 4

LETTONIA: Ergens 2, Lomazs 11, Zvigurs 11, Plavnieks, Meznieks 10, Gluditis 21, Paze, Smits 17, Geks 6, Jaunzems 4, Malmanis, Stradnieks

Federico Gaibotti

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