Europei U20: Marinkovic e Simanic infilano una pioggia di triple, l’Italia prova la rimonta ma non basta

Giovanili Nazionali

ITALIA – SERBIA 69-77

(12-19; 19-26; 21-21; 17-11)

Il neocoach sulla panchina della nazionale giovanile Buscaglia sceglie di dare il via al torneo con Cattapan, Totè, La Torre, Moretti e Timperi. La formazione slava prova a spingere immediatamente sull’acceleratore, mentre l’Italia prova a sfruttare il giro palla per creare una linea di penetrazione per Moretti che tiene in piedi i nostri sul 4-5; Peno è un rebus per la difesa azzurra, ma nel momento in cui esce la Serbia perde lucidità e idee in fase offensiva con i nostri che recuperano rimbalzi importanti. In attacco però mancano velocità e freddezza e Marinkovic prova a dare la spinta ai suoi infilando un gioco da tre punti e la bomba aperta del 7-16 che costringe il coach di Trento a chiamare il timeout. Caroti prova a tenere in gara i suoi, ma i serbi girano con tranquillità e meritano il primo quarto, al termine del quale il tabellone recita 12-19.

I ragazzi di Buscaglia provano a mettere in campo tutto un’altro piglio in avvio di seconda frazione, ma Peno e Marinkovic non concedono nulla e rispondono colpo su colpo, anzi è proprio il talento del Partizan Belgrado a dar il primo vantaggio in doppia cifra ai suoi sul 17-28; tuttavia il ritmo in attacco stenta a decollare e alcune scelte non piacciono a Buscaglia che chiama di nuovo timeout sul 22-31. Il bonus però non aiuta gli azzurri che soffrono le penetrazioni verso il centro dell’area e Marinkovic è assolutamente inarrestabile e le sue tre triple consecutive affossano gli azzurri sul 28-43; al contrario, la palla non vuole saperne di entrare per l’Italia (0/10 dall’arco nel primo tempo) e Stepanovic mette allo scadere del primo tempo il canestro che vale il 31-45.

Al rientro in campo però l’incubo delle triple di Simanic e ancora (manco a dirlo) Marinkovic affossa gli azzurri a -20: il talento del Partizan Belgrado non smette di segnare con percentuali e tiri irreali senza ritmo con l’Italia che perde tanto sia dal punto di vista della fiducia che del divario che si allarga ancora sul 34-60 sotto i colpi del n.9 slavo. Nel momento peggiore, l’Italia prova a tirar fuori il carattere trascinata da Okeke per un 9-0 di break, ma ancora Simanic dall’arco zittisce il buon momento azzurro; il talento torinese riesce però a trovare il ritmo e ad abbassare ancora il divario a -15 (48-63). Una ritrovata energia negli azzurri anche in difesa abbassa ancora il divario sul -12, ma i liberi di Rakocevic mantengono intatto il divario a metà gara sul 52-66.

Nel quarto periodo, Buscaglia prova a stringere le maglie in difesa con marcatura stretta a uomo e costanti aiuti sulle penetrazioni; alcune frenesie ed errori in attacco da parte degli azzurri però vengono puntualmente punite dalla formazione slava che torna a +15 (55-70) e Buscaglia chiama di nuovo il minuto di sospensione. Tuttavia il gioco fatica a decollare con la stanchezza che comincia a farsi sentire nelle gambe degli azzurri che iniziano a forzare e a deconcentrarsi per finire di nuovo a -20 (56-77); nonostante i tanti errori nell’ultimo periodo, i serbi tengono bene e vincono agevolmente per 69-77, lasciando andare tranquillamente l’ultimo minuto che rende meno pesante il passivo della nostra nazionale.

Italia: Caroti 4, Da Campo 2, La Torre 6, Sgorbati ne, Moretti 12, Timperi 10, Bolpin 2, Mezzanotte 3, Totè 7, Okeke 20, Cattapan, Oxilia 3

Serbia: Peno 5, Kapetanovic 3, Glisic 10, Jovanovic, Marinkovic 30, Tanaskovic 4, Djordjevic, Simanic 13, Kenic, Stepanovic 2, Music 3, Rakocevic 7

Federico Gaibotti

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