Non solo i tifosi dei Minnesota Timberwolves, ma tutti gli appassionati di basket NBA ci avevano sperato. Dal momento in cui Brandon Roy aveva annunciato il suo ritorno in campo dopo il ritiro, solo una stagione prima, la speranza era di rivedere il vecchio giocatore dei Trail Blazers, quello che ci aveva abituato alle grandi giocate.
Ma non tutte le ciambelle riescono col buco, Roy è sì tornato, ma non nel modo che ci si aspettava, o per lo meno che si sognava. Le sue ginocchia malconce, proprio quelle che lo avevano costretto a dire addio in un primo momento alla pallacanestro, non hanno retto: cinque partite disputate e una miseria di 5.6 punti e 4.8 assist a partita. Poi, a Novembre, la ricaduta e solo i rumors sporadicamente hanno ricordato al pubblico la sua presenza, insieme alla cosiddetta “maledizione” di Roy: i Timberwolves, così come Portland quando vi giocava lui, sono stati falciati dagli infortuni per l’intera stagione e, nonostante sulla carta un buon roster, hanno potuto guardare i Playoffs da molto, molto lontano.
Oggi la franchigia del Minnesota ha annunciato il taglio di Brandon Roy, che aveva un contratto biennale. Il giocatore ora è free agent ma, visti i problemi fisici, restano dei dubbi sul prosieguo della sua carriera.
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